L'intenzione di creare l'ensemble di migranti era stata annunciata mesi fa quando fu fatto circolare una sorta di bando per candidarsi entro fine luglio a far parte di "una piattaforma" per sette "artisti/e professionisti che sono costretti a vivere in Germania" e che per due anni possono ora lavorare al Gorki, teatro dell'ex-Berlino est con una storia prestigiosa. L'annuncio prevedeva il lancio di progetti da portare in tournee e accompagnati da seminari in teatri intenzionati a collaborare.
Il giro includerà "dieci città" tedesche e si spingerà fino in Svizzera, "a Zurigo, dove c'è una tradizione di teatro dell'esilio", ha precisato di recente - in dichiarazioni a giornalisti stranieri a Berlino - l'intendente del teatro, Shermin Langhoff. Fra le tappe già sicure, la regista tedesca nata in Turchia ha citato Monaco, Dortmund, Weimar, Mannheim e Francoforte. Quattro componenti del gruppo erano laureandi alla Facoltà di Belle arti di Damasco, due sono palestinesi e una è afghana.
Il Gorki negli ultimi due anni ha ricevuto quattro premi, tra cui, nel 2014 e di recente, il titolo di "Teatro dell'anno" assegnato dalla rivista "Theater Heute". Il nome gli deriva dallo scrittore russo-sovietico Maxim Gorki. L'intendente, nata Ozel, è nuora di un defunto grande regista dell'allora Ddr, Thomas Langhoff.
Tre dei componenti dell'ensamble recitano già in una piece ("The situation") scritta dalla regista austriaco-israeliana Yael Ronen e andata in scena l'anno scorso con applaudite repliche in questa stagione: nel lavoro teatrale i giovani attori impersonano profughi che, partecipando a un corso di tedesco e intagrazione in un quartiere popolare di Berlino, parlano dei conflitti in Medio oriente che li hanno spinti a fuggire in mix di dramma e ironia che porta il pubblico a pensare ma anche a ridere. Una "particolare qualità di Yael Ronen", ha sottolineato Langhoff dopo una rappresentazione di questa piece, è "saper raccontare umoristicamente grandi temi dolorosi". "Riflettere sulle sfide dell'oggi: questo cerca di fare questo teatro", ha ricordato inoltre Langhoff parlando dell'attività complessiva del Gorki.
L'esperimento di integrazione artistica di migranti nasce in una Germania che da oltre un anno sta vivendo l'impatto del fenomeno delle migrazioni con ripercussioni soprattutto politiche legate alla decisione di aprire temporaneamente le frontiere nel settembre 2015 per risolvere la crisi umanitaria dei prfughi bloccati nei Balcani. (ANSAmed).