"L'intera struttura legale israeliana - ha detto Isaac Herzog, leader dell'opposizione - è contro la nuova legislazione".
Il possibile conflitto con la Comunità internazionale è stato peraltro anticipato dalla Risoluzione contro gli insediamenti passata lo scorso dicembre in Consiglio di Sicurezza dell'Onu grazie all'astensione degli Usa, negli ultimi giorni della presidenza Obama. In base alla legge - attaccata dalla dirigenza palestinese - i proprietari dei terreni su cui sono state costruite le case avrebbero diritto ad indennizzi consistenti o all'assegnazione di terreni locati altrove o di un risarcimento pecuniario superiore al valore delle terre. Ma non sembra - come fanno notare alcuni media - tutto così facile dal punto di vista legale. Già il Procuratore generale Avihai Mandelblit si è espresso in passato - ad esempio nel caso dell'avamposto illegale di Amona nei pressi dell'insediamento di Ofra - in maniera negativa citando sia la legge internazionale sia quella israeliana. Giuristi israeliani, riportati dai media, hanno poi messo in guardia sul fatto che la legislazione può rafforzare ogni potenziale azione contro Israele al Tribunale Penale dell'Aja che sta esaminando l'intera questione degli insediamenti.
Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, l'annuncio di Netanyahu è venuto dopo le critiche che in questi giorni i rappresentanti degli insediamenti hanno rivolto al premier, ma anche al ministro Bennett, insistendo sulla necessità di accelerare ulteriormente i progetti di costruzione in tutta la Cisgiordania - oltre alla proposta di annettere direttamente ad Israele la colonia di Maalè Adumim - grazie al vento favorevole portato dall'arrivo di Trump. Oggi la legge sarà esaminata dal Comitato congiunto difesa-affari esteri della Knesset: se ci sarà l'approvazione, allora sarà la volta della discussione da parte del plenum del Parlamento.(ANSAmed).