"In Israele abbiamo un governo di destra, la sua opinione è chiara", ha detto l'ambasciatore commentando la decisione della Knesset. "Detto ciò - ha precisato - siamo ancora nell'ambito di un processo, solo il tempo ci dirà se la legge sarà poi attuata.
In secondo luogo, abbiamo visto in passato quanto Israele rispetti la cornice legale: solo una settimana fa, sono stati sgomberati degli insediamenti dopo vent'anni in virtù di una decisione della Corte Suprema". Indubbiamente la decisione di ieri sera "solleverà critiche, alcune delle quali saranno molto forti, ma anche con gli amici più stretti in Usa o in Europa non andiamo d'accordo su tutto". Per questo "Israele non è più isolata di prima".
A proposito di alleanze di qua e di là dall'Oceano, per l'ambasciatore israeliano "è ancora troppo presto per dare un giudizio sull'amministrazione Trump che, per il momento, sta seguendo le linee della sua campagna elettorale". Il Medio Oriente non rientra tra le priorità del presidente americano per ora ma, è convinto Sachs, "durante il faccia a faccia tra Trump e Netanyahu il 15 saranno discusse diverse questioni". Non ci sono dubbi invece che per Israele "l'Iran è ancora la più grande minaccia nella regione". E sull'accordo con Teheran il governo israeliano non ha mai cambiato opinione: "Non ne siamo felici, ma è lì ormai e dobbiamo farci i conti", ha chiarito Sachs. "Ma qual è la ragione per cui l'Iran ha fatto quel test missilistico? Credo che il mondo debba fare di più", è il suo invito. Quanto all'Europa, l'auspicio di Israele è che ritorni "forte e unita" perché la "democrazia e il mondo" ne hanno bisogno contro le crescenti ondate populiste. Populismo che, secondo l'ambasciatore, si sta diffondendo fondamentalmente per due ragioni: le sfide economiche da cui l'Europa ha fatto più fatica ad uscire rispetto agli Usa e le tensioni sollevate dall'arrivo in massa di migranti. "Probabilmente se l'Ue avesse potuto agire con più forza in Siria o in alcune aree dell'Africa per creare stabilità e benessere, sarebbe stata in grado di diminuire queste tensioni", ha rilevato Sachs.
Infine un appello al Paese che lo ospita a rafforzare la collaborazione economica e commerciale sull'esempio di quella in atto tra Israele e Stati Uniti. "L'Italia è una superpotenza economica. Dobbiamo fare di più per incrementare la cooperazione tra i nostri due Paesi", ha detto l'ambasciatore, invitando le imprese italiane "a guardare di più a Israele": "Il potenziale è enorme, dobbiamo cominciare dal settore privato e dalle grandi imprese". (ANSAmed).