(ANSAmed) - ROMA, 7 MAR - Un'insegnante palestinese, appena
sposata, viene ingiustamente arrestata e rinchiusa in una
prigione israeliana dove darà alla luce un figlio e lotterà per
crescerlo dietro le sbarre. E' la storia raccontata da 3000
nights (2015) film diretto dalla regista palestinese Mai Masri,
che sarà proiettato in anteprima italiana il 15 marzo prossimo
al Teatro Palladium-Università Roma Tre. Ispirato a una storia
vera e girato in un carcere, il film ripercorre il viaggio di
speranza di una giovane madre in cui resilienza e volontà di
sopravvivenza lottano contro ogni probabilità. Una ''tipica
storia palestinese'', racconta la regista. ''Per me - dice - il
carcere rappresenta occupazione: quasi ogni singolo palestinese
è stato in prigione o ha un parente stretto che è stato
imprigionato''.
Acclamata documentarista, per le sue pellicole Masri ha
ricevuto oltre 60 premi internazionali, e è considerata una
pioniera nel mutevole panorama cinematografico Medio Orientale.
Di padre palestinese e madre americana, Masri è attiva da più di
trent'anni. Nei suoi lavori si è soprattutto concentrata su
donne e bambini in Libano e nei territori palestinesi occupati.
La sua più nota trilogia - I Bambini Di Fuoco, I Bambini Di
Shatila e Frontiere Di Sogni e Paure - ha gettato nuova luce
sulla vita dei bambini palestinesi nei campi profughi negli anni
'80 e '90.
3000 nights è stato premiato, fra l'altro, al Toronto
International Film Festival ed è stata selezionata per
rappresentare la Palestina ai Golden Globes e la Giordania agli
Oscar.
L'iniziativa rientra nell'ambito delle Giornate della Cultura
Palestinese realizzate dall'Ambasciata della Palestina in Italia
(ANSAmed).