Oggi Israele, secondo l'ambasciatore, "controlla il due per cento della Cisgiordania, cosa che è in linea con la risoluzione 242". In risposta ad una domanda Friedman si dice poi persuaso che il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme "non è legata a un 'se' ma a un 'quando'". In questa fase, spiega, l'amministrazione Trump lavora "con un approccio più pratico e meno ideologico" ad un'intesa fra israeliani e palestinesi, sostenuta da Paesi sunniti moderati della Regione.
"Noi proponiamo un'occasione. Se le due parti diranno che essa è preferibile allo status quo, arriveremo ad un successo.
Altrimenti non abbiamo tante illusioni". L'iniziativa Usa, a suo parere, potrebbe essere presentata "entro alcuni mesi". Sulla formula dei due Stati, Friedman afferma: "Penso che questo concetto abbia perso il suo significato, o almeno ha significati diversi per persone diverse. Questo concetto non è utile". L'ambasciatore ha ammesso che il presidente Abu Mazen punta ad uno Stato palestinese. "La parola 'Stato' è breve, ma include molte cose e con questi elementi - l'aspetto che avrà, come si difenderà, come verificare che non minacci i vicini, quale sarà la sua economia - dobbiamo misurarci". (ANSAmed).