TEL AVIV- Il 'Land Day' ('Giorno della Terra') che i palestinesi ricordano ogni 30 marzo riguarda fatti svoltisi 42 anni fa, nel 1976. Quel giorno in scontri conl'esercito - secondo le ricostruzioni dell'epoca - furono uccisi sei arabi israeliani che stavano protestando contro l'esproprio di terre di proprietà araba per costruire comunità ebraiche nel nord di Israele.
A fronte dell'annuncio da parte del governo israeliano dell'epoca del piano di esproprio di centinaia di dunam (ogni dunam sono circa 1000 metri quadrati), le organizzazioni arabe proclamarono uno sciopero generale e numerose marce di protesta in molte città arabe all'interno del territorio israeliano, dalla Galilea (nord) al Negev (sud). Negli scontri seguiti allo sciopero generale e alle marce ci furono appunto - secondo dati ricordati dai media - sei arabi israeliani uccisi, 100 feriti e decine di arresti tra i manifestanti.
Da quel momento il 30 Marzo è diventato per i palestinesi e gli arabi d'Israele 'Yom al-Ard', il Giorno della Terra, e si ricorda sia nei Territori (Gaza compresa) sia nella parte araba di Israele.
In occasione del 'Giorno' - e per sei settimane, fino alla data del giorno della nascita di Israele nel maggio del 1948 che i palestinesi chiamano 'Nakba' (Catastrofe) - sono anche programmate numerose 'Marce per il ritorno' dei palestinesi profughi dopo lo stabilimento dello Stato ebraico. Un tema questo che i palestinesi rivendicano in ogni possibile accordo di pace. Quest'anno il 'Land Day' e la relativa Marcia per il ritorno appoggiata da Hamas a Gaza sono coincisi con l'avvio della Pasqua ebraica che si celebra da stasera per una settimana.