Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Addio a Avnery, padre politico della soluzione a 2 Stati

Leader pacifista israeliano aveva 94 anni

21 agosto, 11:27

(di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV, 21 AGO - 'Gush Shalom', il Blocco della Pace', è stata forse la creatura politica a cui Uri Avnery, morto a 94 anni, ha tenuto di più nella sua lunga vita politica di pacifista, voce storica della sinistra israeliana e fautore di uno stato palestinese. Una visione ancorata profondamente nella Soluzione a 2 stati. Il presidente Abu Mazen lo ha ricordato definendolo "un'icona di pace e tra i primi a sostenere uno stato palestinese e la fine dell'occupazione".

Avnery è stato un personaggio difficile per tutti da evitare: amici ed oppositori prima o poi hanno dovuto confrontarsi con le sue idee ben radicate. Pochi anni fa Geula Cohen, una delle maggiori sostenitrici degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, affermò che Avnery "era il padre politico dell'idea di uno stato palestinese. Il primo che politicamente lo tirò fuori. Non accetto le sue idee ma ammiro la sua forza nel sostenerle". La stessa forza di critica Avnery la indirizzò contro il lungo dominio politico laburista formando un partito alternativo di estrema sinistra 'Meri' che nel 1965 entrò alla Knesset. Le ossa se l'era fatte come editore e giornalista della rivista antisistema 'HaOlam Haze' (Questo mondo), incubatrice per anni del dissenso politico e sociale israeliano. Del resto Avnery era abituato a prendere di petto le situazioni: scappato dalla Germania, dove era nato nel 1923, all'arrivo del nazismo per emigrare nella Palestina del Mandato inglese, appena potè si arruolò nell'Irgun, la frangia di destra della resistenza ebraica antibritannica. Organizzazione che - raccontò lui stesso - abbandonò quasi subito per dissensi sugli obiettivi politici del movimento. Partecipò come combattente della Brigata Givati alla Guerra di Indipendenza del 1948 per cominciare poi a scrivere per Haaretz, giornale liberal che fino all'ultimo ha ospitato i suoi interventi. Già pienamente schierato per la causa palestinese - posizione che gli aveva procurato anche aggressioni fisiche -, Avnery nel 1982, in piena Guerra del Libano, ruppe un tabù andando a parlare a Beirut con Yasser Arafat, capo dell'Olp: il primo uomo politico dello stato ebraico ad incontrarsi con il nemico. I servizi segreti israeliani lo seguirono nella speranza di arrivare al nascondiglio segreto di Arafat e di uccidere il capo dell'Olp. Nel farlo - raccontò in seguito Avnery - non avrebbero esitato ad uccidere lui stesso. Quella visita gli costò la rottura definitiva con l'anziana madre che lo diseredò.

Poi nel 1993 venne la creazione di 'Gush Shalom'. Oggi l'organizzazione ha tratto le conclusioni politiche della lunga vita pubblica di Avnery: "i suoi maggiori oppositori alla fine non potranno che seguire i suoi passi perché lo Stato di Israele non ha alcuna altra reale scelta da fare". (ANSAmed)
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati