Il Parlamento tunisino si era espresso nei giorni scorsi con toni forti contro "l'accordo del secolo" definendolo "un piano che impone la sovranità dell'occupazione israeliana su tutta Al Qods, considerando la città come capitale dell'occupazione israeliana e che obbliga i palestinesi a riconoscere l'entità come Stato ebraico". Il Parlamento aveva ancora affermato che "l'accordo viola le leggi internazionali e rappresenta un attacco flagrante ai diritti dei palestinesi facendo appello alle forze civili nazionali e internazionali a mobilitarsi per contrastare un piano che legittima l'occupazione e l'ingiustizia". Anche il presidente tunisino, Kaies Saied, si era espresso in maniera ferma contro il piano di pace di Trump affermando in tv che "la Palestina non è una fattoria o un giardino che può essere oggetto di un accordo" e ribadendo che che la Tunisia considera la causa palestinese come sua causa centrale garantita dai testi di legittimità internazionale "nonostante le sue carenze" e ritiene che qualsiasi modifica dei diritti legittimi e naturali dei palestinesi debba essere respinta. "L'idea della normalizzazione è il prodotto della cultura della sconfitta, un crimine deleterio e un tradimento", aveva affermato il presidente.(ANSAmed).
Piano Trump: in Tunisia migliaia manifestano contro
Raduno indetto dal potente sindacato Ugtt
Il Parlamento tunisino si era espresso nei giorni scorsi con toni forti contro "l'accordo del secolo" definendolo "un piano che impone la sovranità dell'occupazione israeliana su tutta Al Qods, considerando la città come capitale dell'occupazione israeliana e che obbliga i palestinesi a riconoscere l'entità come Stato ebraico". Il Parlamento aveva ancora affermato che "l'accordo viola le leggi internazionali e rappresenta un attacco flagrante ai diritti dei palestinesi facendo appello alle forze civili nazionali e internazionali a mobilitarsi per contrastare un piano che legittima l'occupazione e l'ingiustizia". Anche il presidente tunisino, Kaies Saied, si era espresso in maniera ferma contro il piano di pace di Trump affermando in tv che "la Palestina non è una fattoria o un giardino che può essere oggetto di un accordo" e ribadendo che che la Tunisia considera la causa palestinese come sua causa centrale garantita dai testi di legittimità internazionale "nonostante le sue carenze" e ritiene che qualsiasi modifica dei diritti legittimi e naturali dei palestinesi debba essere respinta. "L'idea della normalizzazione è il prodotto della cultura della sconfitta, un crimine deleterio e un tradimento", aveva affermato il presidente.(ANSAmed).