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Ppe a Madrid, Spagna e Portogallo a rischio sconfitta

Possibile uscita di scena premier Rajoy e Passos Coelho

16 ottobre, 17:57

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - MADRID, 16 OTT - Come è tradizione prima di elezioni difficili per uno degli alleati di riferimento, il Congresso del Ppe si riunisce mercoledi a Madrid a poche settimane dalla cruciali politiche spagnole del 20 dicembre che rischiano di segnare la fine della carriera politica di Mariano Rajoy.

La grande convention europopolare, con 2mila congressisti, 10 capi di stato e di governo Ue, i presidenti della Commissione e del Consiglio europei Jean Claude Juncker e Donald Tusk, decine di ministri e di nomi illustri della politica continentale - per l' Italia Silvio Berlusconi, Angelino Alfano e il vicepresidente Ppe Antonio Tajani - approda nella capitale spagnola in un momento critico per i due alleati iberici. Con Rajoy è a rischio anche il premier uscente portoghese Pedro Passos Coelho, che nei prossimi giorni potrebbe essere sostituito dal socialista Antonio Costa. Lo scenario della possibile sconfitta popolare a Lisbona e Madrid è quasi identico. Rajoy e Passos hanno ereditato due paesi sull' orlo del baratro nel 2011 dai predecessori socialisti, José Luis Zapatero e José Socrates.

Hanno applicato senza tentennare per tre anni le ricette lacrime e sangue della 'troika', che hanno messo in ginocchio i due paesi. Nel quarto anno Spagna e Portogallo hanno iniziato a uscire dal tunnel, lasciando però cicatrici sociali profonde nella società. Alle politiche del 4 ottobre Passos, il premier dell'austerità, è arrivato primo con 107 deputati su 230 davanti al Ps di Costa con 86, ma perdendo la maggioranza assoluta. Per le divergenze di programma fra socialisti, per una austerità moderata, e estrema sinistra di Bloco de Esquerda (19 seggi, vicino a Podemos e Syriza) e dei comunisti-verdi della Cdu (17, per l'uscita dall' euro) sembrava inevitabile un governo minoritario di centrodestra con elezioni anticipate nel 2016. Ma il Ps contro ogni attesa ha iniziato trattative con Be e Cdu per un 'governo alternativo'. Facendo squillare i campanelli d'allarme dei mercati. Il capo dello stato Anibal Cavaco Silva deve decidere giovedi chi incaricare di formare il governo. La strategia di Costa è simile a quella senza complessi attuata in Spagna dal Psoe di Pedro Sanchez, che dopo le amministrative di maggio non ha esitato a allearsi con la sinistra radicale di Podemos, pur di allontanare dal potere il Pp di Rajoy, arrivato primo. I candidati del partito post-indignado hanno preso cosi Madrid, Barcellona, Saragozza, Valencia, mentre il Psoe ha potuto strappare al Pp il governo di numerose regioni. Gli ultimi sondaggi danno Pp e Psoe attorno al 23%, davanti al sorprendente partito mani-pulite Ciudadanos di Albert Rivera al 21%, e Podemos al 14%. Uno scenario ora possibile è che Rajoy arrivi primo il 20 dicembre ma come Passos senza maggioranza assoluta e che Sachez vada al governo con l'appoggio di Podemos.

Non è però escluso che alla fine la sorpresa sia ancora maggiore, e che il vincitore delle politiche sia Rivera, oggi il politico più popolare di Spagna, che già ha registrato un forte successo alle catalane del 27 settembre strappando un terzo dei voti del Pp, che potrebbe andare al potere in alleanza con i popolari o con il Psoe.(ANSAmed).

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