La situazione oggi però potrebbe essere diversa, e portare il Portogallo ad una fase di forte incertezza politica.
Nel nuovo Parlamento monocamerale di Lisbona, che si costituisce oggi, la coalizione di Passos ha 107 seggi su 230 contro 86 al Ps, 19 ai post-trotzkisti del Bloco de Esquerda, 16 ai comunisti-verdi della Cdu e uno al partito ambientalista Pan.
Nonostante le divergenze storiche fra comunisti e socialisti dalla rivoluzione dei garofani e le scelte economiche radicalmente diverse - per una austerita' moderata il Ps, l'uscita dall'euro la Cdu e un rinegoziato del debito il Be - Costa ha negoziato con la sinistra radicale un patto di governo alternativo. Ma Cavaco non ha ritenuto affidabile il progetto della sinistra, soprattutto per timore di suscitare il panico di creditori e investitori esteri mentre il paese sta uscendo dal tunnel della crisi. Passos presenterà ai primi di novembre governo e programma in Parlamento. Non è previsto un voto. Salvo in presenza di una mozione di censura. Se verrà presentata e votata da Ps, Be e Cdu, il governo cadrà. Cavaco dovrà allora scegliere se incaricare Costa o convocare nuove elezioni. I portoghesi potrebbero tornare alle urne però solo in primavera, dopo la tregua elettorale che imporranno le presidenziali in gennaio. Nel frattempo potrebbe rimanere in sospeso la questione cruciale del bilancio dello stato per il 2016 che il Portogallo non ha ancora preparato e quindi non ha trasmesso a Bruxelles.
Per potere sopravvivere Passos avrà quindi bisogno di un 'gesto' del Ps che, come è avvenuto in passato per altri governi di minoranza, dovrebbe non votare la censura e lasciare passare il Dpf. Con però, con ogni probabilità, la prospettiva di elezioni anticipate già a metà 2016. (ANSAmed).