MADRID - In vista delle quote di pesca della sardina e acciughe, Spagna e Portogallo hanno presentato a Bruxelles una proposta congiunta per il 2018. Nel piano di recupero, citato dai media iberici, è previsto un tetto di catture di 14.600 tonnellate, pari al 16,5% in meno che nel 2017, e la riduzione da 8 a 6 mesi del periodo di pesca, che sarà fissato fra maggio e ottobre.
Si tratta delle principali novità del programma, al quale però si oppongono i pescatori andalusi, in particolare quelli del porto di Barbate (Cadice), che ieri hanno inscenato un concentramento di protesta. "Il tetto di catture indicato non ci consente di sopravvivere", ha dichiarato in dichiarazioni radiofoniche il presidente dell'Associazione dei pescatori di Barbate, che raggruppa 400 pescatori. Questi ultimi reclamano una revisione del piano di pesca che consenta di mantenere gli attuali livelli occupazionali e hanno già annunciato mobilitazioni permanenti in mancanza di modifiche.
"Se si seguissero alla lettera le raccomandazioni del Consiglio Internazionale per lo Sfruttamento del Mare alla Commissione Europea - sostengono i pescatori di Barbate -, andrebbe vietata del tutto la cattura di sardine-acciughe nelle acque di Spagna e Portogallo".