Se ci sara' l'accordo con gli emiri, Valentino sara' il primo marchio di alta moda interamente in possesso dei reali del Qatar, che gia' sono a capo dei grandi magazzini londinesi Harrod's, di quote di Porsche e Barclays e, da marzo, dell'1,03% di Lvmh. Potrebbe passare nelle mani della famiglia araba anche Missoni, mentre Hugo Boss, in passato parte del Valentino Fashion Group, e' da fine 2009 una societa' a parte di cui Permira vorrebbe mantenere il controllo, secondo fonti vicine ai negoziati.
Cinque anni fa il fondo londinese aveva acquistato l'intero gruppo per 5,3 miliardi di euro secondo Bloomberg. Di fronte all'impatto della crisi del 2008 aveva dovuto ristrutturare il debito di Vfg e versare 250 milioni di euro, insieme alla famiglia Marzotto, per ridurre l'esposizione della holding. Ora, nonostante le difficolta' della congiuntura, Sassi puo' vantare una ''costante crescita dei risultati della societa''' fino a 322,4 milioni di euro di vendite (+20% sul 2010) e 22,2 milioni di risultato operativo (Ebitda) nel 2011 (+300%).
I direttori creativi, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, sembrano essere riusciti ad aprire al marchio fondato da Garavani nuovi mercati e una fascia consumatori piu' ampia e giovane. I risultati migliori sono dovuti ai nuovi clienti in Asia e negli Stati Uniti e alle vendite di accessori come profumi e scarpe, piu' accessibili degli abiti amati dalle star, da Scarlett Johansson a Julia Roberts e Nicole Kidman.
Valentino non sarebbe il primo marchio di lusso italiano a spostarsi a Est. Tra gli altri e' stato il caso di Cerruti, passato alla Trinity Ldt di Hong Kong nel 2010 e quello di Gianfranco Ferre', acquisito dal Paris Group di Dubai nel 2011.
(ANSAmed).