L'incontro, volto anche a rassicurare gli alleati del Golfo, è avvenuto mentre negoziatori iraniani e dei 5+1 stanno definendo l'accordo finale per lo sviluppo del programma nucleare di Teheran. "Garantiamo che i negoziati non saranno a spese della sicurezza regionale", ha dichiarato Hagel, "e che gli Usa, nonostante prediligano la via diplomatica, rimarranno pronti per assicurare che l'Iran non acquisisca armi nucleari e rispetti i termini di qualsiasi eventuale accordo." Il principe ereditario saudita Salman bin Abdel Aziz, rivolgendosi agli altri cinque membri del Ccg - Kuwait, Qatar, Bahrein, Emirati Arabi Uniti (Eau), Oman - ha dal canto suo ribadito che "e' necessario il coordinamento politico e strategico per la difesa dei nostri Paesi e far fronte alle persistenti minacce alla stabilita' dell'area". Un appello all'unita' regionale gia' avanzato anche da Hagel e non casuale.
Le sei petromonarchie escono ora, infatti, dalla piu' severa crisi politica mai registrata dalla nascita del Ccg nel 1981, con il ritiro degli ambasciatori di Arabia Saudita, Emirati e Bahrein dal Qatar, accusato di dare asilo e voce ai Fratelli musulmani critici delle politiche degli altri stati. L'Arabia Saudita ha inoltre sollecitato "il rafforzamento della cooperazione militare con gli Usa". (ANSAmed).