Il diplomatico ha detto di aspettarsi interventi da parte degli Stati Uniti e dell'Europa su Abu Mazen perchè a sua volta faccia pressione sui suoi "alleati" di governo, ovvero gli uomini di Hamas. "Abbiamo bisogno dell'Egitto", ha aggiunto, osservando che il governo egiziano sta comunque facendo il proprio dovere e "quanto nelle sue possibilità" per controllare e smantellare le basi terroristiche nel Sinai. "C'è una buona collaborazione militare tra Israele e Egitto", ha sottolineato. "Penso alla Turchia, che ha influenza politica su Gaza o al Qatar che finanzia e sostiene Hamas". "Tutti questo protagonisti dell'area - ha detto Naor Gilon - possono convincere Hamas a smettere di sparare razzi e a controllare chi spara da Gaza".
"Se ciò avviene presto , non abbiamo bisogno di un'operazione di terra. Ma bisogna capire che c'è un limite di tempo. Oltre al quale non possiamo accettare che la maggioranza della popolazione di Israele viva sotto la minaccia dei razzi". "Per avere meno scontro militare abbiamo bisogno di maggiore pressione politica su Hamas", ha concluso.