(di Francesca Pierleoni)
(ANSAmed) - VENEZIA, 4 SET - Al posto del Grand Canyon e
della prateria c'è lo stesso deserto dov'è stato girato Lawrence
d'Arabia, come scenario per raccontare la cultura beduina nel
western arabo di formazione Theeb, opera prima del regista nato
a Londra e residente in Giordania Naji Abu Nowar, in concorso ad
Orizzonti alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Il
regista ha vissuto per circa un anno nel villaggio di Shakiriya,
nel deserto di Wadi Rum, con alcuni degli ultimi beduini che
conducono una vita nomade in Giordania: "Abbiamo sviluppato
insieme la storia seguendo il nostro reciproco desiderio di
autenticità", spiega. Inoltre tutti gli interpreti, compreso il
piccolo protagonista, Jacir Eid, sono beduini: "Abbiamo invitato
gli abitanti dei villaggi attorno al Wadi Rum a un'audizione
aperta. In totale abbiamo intervistato circa 250 persone".
L'idea del film (girato a basso budget e coprodotto da
Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Gran Bretagna) nasce
dalla legge beduina del Dakheel, "secondo la quale se un
forestiero arriva nella tua tenda in cerca di rifugio, hai il
dovere di offrirgli protezione - dice il regista -. Questo
perché la vita è così difficile nel deserto che prima o poi
dovrai fare affidamento sulla generosità di qualche estraneo,
quindi va dimostrata la stessa generosità".
La storia è ambientata nell'Arabia del 1916. Il piccolo Theeb
(significa lupo, un animale molto rispettato nella cultura
beduina perché è coraggioso e sa cacciare da solo, ndr) vive con
la sua tribù in un angolo dimenticato dell'Impero Ottomano.
Avendo da poco perso il padre, spetta al fratello maggiore
Hussein (Hussein Salameh), insegnargli le regole della comunità.
Quando un ufficiale dell'esercito britannico (Jack Fox) e la sua
guida chiedono aiuto per compiere una misteriosa missione,
Hussein viene inviato a scortarli nel deserto arabico. Theeb si
aggrega senza permesso e si ritrova con il gruppo a fronteggiare
un attacco dei banditi. "La cultura beduina ha molti elementi
che la rendono giusta per il filone western - spiega il regista
- si muove in un terreno senza legge, deve scegliere la propria
moralità nei momenti di crisi. Ho trovato delle somiglianze nei
film di Leone. Anche lui descrive mondi alle prese con
cambiamenti epocali".(ANSAmed).