(ANSAmed) ROMA, 15 APR - Sono circa 2.000 le vittime di traffico
umano che ogni anno vengono aiutate dalle Nazioni Unite tramite
un fondo creato ad hoc nel 2010. In maggioranza si tratta di
donne e bambini. E' il dato che emerge dal 13simo Congresso Onu
sulla prevenzione del crimine e la giustizia, attualmente in
corso a Doha (Qatar), e riportato stamattina da numerosi media
locali.
"Le vittime di oggi possono essere i sopravvissuti di domani",
ha dichiarato Yuri Fedotov, direttore esecutivo dell'ufficio Onu
sulle droghe e il crimine, presente in qualità di oratore. Con
lui, anche il giudice italiano Maria Grazia Giammarinaro, dal
2010 referente speciale Onu per il traffico umano, e la
dirigenza del Centro africano per la difesa e lo sviluppo umano.
Il fondo delle Nazioni Unite fornisce assistenza umanitaria, legale e finanziaria alle vittime tramite una rete di organizzazioni governative, inter-governative e ong; attualmente, sono attivi 11 progetti, di cui tre in Paesi europei (Francia, Repubblica Ceca e Albania). Gli esperti hanno sottolineato anche: "Negli ultimi anni, in svariate zone, abbiamo assistito a un rafforzamento dei legami tra reti criminali transnazionali (dedite al traffico umano, ndr) e gruppi terroristici". "Il nodo tra terrorismo e criminalità organizzata - ha affermato ancora Fedotov - è una minaccia in continua evoluzione, con modus operandi che cambiano sempre. Per questo - è stato il suo appello - dobbiamo essere flessibili, innovativi e pronti a imparare". (ANSAmed)
Il fondo delle Nazioni Unite fornisce assistenza umanitaria, legale e finanziaria alle vittime tramite una rete di organizzazioni governative, inter-governative e ong; attualmente, sono attivi 11 progetti, di cui tre in Paesi europei (Francia, Repubblica Ceca e Albania). Gli esperti hanno sottolineato anche: "Negli ultimi anni, in svariate zone, abbiamo assistito a un rafforzamento dei legami tra reti criminali transnazionali (dedite al traffico umano, ndr) e gruppi terroristici". "Il nodo tra terrorismo e criminalità organizzata - ha affermato ancora Fedotov - è una minaccia in continua evoluzione, con modus operandi che cambiano sempre. Per questo - è stato il suo appello - dobbiamo essere flessibili, innovativi e pronti a imparare". (ANSAmed)
