Da quando hanno "imposto" il loro "blocco illegale", Arabia Saudita, Emirati arabi uniti, Bahrein ed Egitto "hanno fallito nel legittimare le misure senza precedenti che hanno intrapreso contro il Qatar", accusa il ministro. Il Kuwait, mediatore nella crisi, "ha scritto tre settimane fa a tutti i Paesi chiedendo l'apertura di un dialogo, ma finora solo il Qatar ha risposto", continua il ministro, quindi i Paesi del Golfo vogliono "continuare il blocco e non cercare di trovare una soluzione".
"L'Iran è un paese vicino per tutta la regione del Golfo, e la geografia non può essere cambiata dai leader", ha continuato il ministro rispondendo a chi accusa Doha di avere una "relazione speciale" con Teheran. Il problema, ha aggiunto, è che i paesi del blocco "non accettano opinioni diverse dalle loro" e "credono che chiunque le abbia sia un terrorista". "La politica del Qatar in Siria resterà la stessa", ha poi assicurato il ministro, che ha sottolineato l'impegno del suo paese come "membro attivo" della coalizione globale contro il terrorismo. Il ministro ha anche espresso apprezzamento per l'iniziativa del presidente Usa Donald Trump, che ieri ha telefonato al re Salaman dell'Arabia Saudita chiedendo di trovare una soluzione diplomatica. Ieri il responsabile degli Esteri ha anche incontrato il suo omologo russo Serghiei Lavrov, in visita a Doha per contribuire alla ricerca di una soluzione, e che ha assicurato il sostegno di Mosca alle iniziative già giunte da Washington e dal Kuwait. (ANSAmed).