(ANSAmed) - BELGRADO, 11 NOV - Il premier albanese Edi Rama,
al centro ieri a Belgrado di un duro scontro verbale sul Kosovo
con il collega serbo Aleksandar Vucic, e' giunto oggi a Presevo,
principale localita' di una regione del sud della Serbia a
maggioranza di popolazione albanese. Lungo le strade sono
numerosi i cartelli e i poster con la scritta 'Benvenuto
Premier' e una grande foto di Rama.
Quella di Rama e' la prima visita in Serbia di un leader
albanese negli ultimi 68 anni, per questo analisti e osservatori
parlano di una visita storica, destinata a rilanciare i rapporti
sempre difficili tra i due Paesi balcanici.
A Belgrado intanto sono ancora forti gli echi del duro
confronto di ieri in conferenza stampa, e le forze
dell'opposizione conservatrice criticano il governo e il premier
Vucic per essere stato sin troppo conciliante con Rama e la sua
'arroganza'. Da Bruxelles invece e' giunto un commento positivo
alla visita da parte di Maja Kocijancic, portavoce dell'Alto
rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, che ha
parlato di "svolta" nei rapporti tra Belgrado e Tirana.
La folla, con bandiere dell'Albania, costumi tradizionali e
musica folcloristica albanese, ha acclamato Rama davanti alla
sede del Municipio, dove il premier e' stato accolto dal sindaco
di Presevo Ragmi Mustafa. Successivamente nel corso di una
cerimonia in Comune, a Edi Rama e' stata conferita la
cittadinanza onoraria della citta', presenti i sindaci di
Bujanovac e Medvedja, le altre due principali localita' della
regione a maggioranza albanese. Mustafa ha parlato di visita
'storica', la prima di un premier albanese nella regione negli
ultimi cento anni, mentre Rama si e' detto lusingato della
citadinanza onoraria. "Ora la mia responsabilita' sara' ancora
piu' grande, dal momento che giorno per giorno dovro' tutelare
anche gli albanesi fuori dell'Albania", ha detto. Dopo incontri
con gli studenti e gli imprenditori e un discorso che terra'
alla Casa della Cultura di Presevo, Edi Rama fara' ritorno a
Tirana in auto, attraverso il vicino Kosovo. (ANSAmed)