"Non dovremmo avere una continuazione del dialogo senza uno scopo chiaro e parametri chiari, il che significa un riconoscimento reciproco fra i due Paesi" ha detto il ministro degli esteri del Kosovo, Enver Hoxhai, dopo un'audizione all'Europarlamento con gli altri ministri degli esteri dei Balcani, incluso il collega serbo, Ivica Dacic.
"Vorremo avere chiarezza su questo" ha sottolineato Hoxhaj, che ha anche rivolto un appello ai cinque Stati membri dell'Ue che non l'hanno ancora fatto (Spagna, Grecia, Cipro, Romania e Slovacchia) a riconoscere Pristina. Secondo Hoxhaj, nella prossima fase dei colloqui fra Pristina e Belgrado, bloccati in attesa della formazione del nuovo governo in Kosovo, non dovrebbero limitarsi al livello tecnico e a quello politico, ma includere anche un dialogo "fra le società", per allentare le tensioni esistenti. Quanto ai temi sul tavolo, nella prossima fase del dialogo il Kosovo vorrebbe discutere di "demarcazione dei confini, successioni, pensioni".
Breve la replica di Dacic, secondo cui "gli argomenti esatti del dialogo non sono stati ancora definiti, sarà fatto nella nuova fase". "Penso che tutti argomenti saranno sul tavolo, ma la priorità è l'attuazione di tutti gli accordi raggiunti finora" ha concluso il ministro degli esteri serbo. (ANSAmed).