(ANSAmed) - BELGRADO, 10 APR - Ottimismo sul cammino della
Serbia verso l'integrazione nella Ue ha espresso Franco
Frattini, l'ex ministro degli esteri attualmente consigliere
speciale del governo serbo per le questioni dell'integrazione
europea, che a Belgrado ha avuto oggi una nuova serie di
colloqui con la dirigenza serba.
"I rapporti sulla fase di screening, conclusa nelle scorse
settimane a Bruxelles, sono stati molto positivi, e ora si
attende l'approvazione degli action plans, che sono tecnicamente
ben fatti e la cui qualita' e' stata molto apprezzata in sede
comunitaria", ha detto Frattini all'Ansa al termine dei
colloqui.
"Dagli incontri che ho avuto oggi con il premier Aleksandar
Vucic e con i ministri competenti, e dai contatti a Bruxelles ne
ho ricavato l'idea che vi sono tutte le condizioni perche' uno o
piu' capitoli negoziali vengano aperti entro l'anno, o
addirittura prima dell'estate, come del resto auspicato dal
nostro ministro degli esteri Paolo Gentiloni, durante la sua
recente visita a Belgrado", ha aggiunto Frattini, che e' stato
in passato vicepresidente della commissione Ue e che e'
attualmente presidente della Societa' italiana per
l'organizzazione internazionale (Sioi).
Per l'ex titolare della Farnesina, la Serbia ha ottemperato a
tutti i punti dell'acquis comunitario che le sono stati chiesti,
e per questo non si puo' ritardare ulteriormente l'apertura dei
primi capitoli negoziali, a cominciare dal 23 e 24 relativi a
giustizia e sicurezza. Certo, ha ammesso Frattini, la Germania
continua ad avere la posizione piu' dubbiosa e riluttante in
merito all'adesione della Serbia, e continua a porre
problematiche politiche, "che tuttavia non sono in alcun modo
precondizioni per l'adesione".
Tra tali questioni politiche Frattini ha citato la richiesta
di Berlino per la rapida attuazione degli accordi sulla
normalizzazione dei rapporti con Pristina. "Ho trovato il
premier Vucic molto determinato ad affrontare e risolvere tali
questioni politiche, ma anche consapevole che la Serbia ha fatto
il suo dovere. Non si puo' chiedere sempre e solo alla Serbia di
fare delle cose, e alla controparte no", ha osservato l'ex
ministro degli esteri. Definendo la posizione del premier Vucic
molto "responsabile, moderata e saggia", anche in relazione a
critiche e attacchi da parte di altri paesi della regione,
Frattini ha fatto riferimento al credito e al riconoscimento
accordati al governo di Belgrado fra l'altro da Usa, Cina e
paesi arabi. "Vucic si aspetta che la Ue faccia almeno la stessa
cosa, se non di piu'".
Oltre al premier Vucic, Franco Frattini ha incontrato a
Belgrado i ministri dell'interno Nebojsa Stefanovic, della
giustizia Nikola Selakovic, dell'integrazione europea Jadranka
Joksimovic. (ANSAmed).