Dopo la necessaria registrazione per ottenere i permessi di soggiorno temporaneo di 72 ore, a gruppi i migranti proseguono per Belgrado a bordo di autobus, treni o mezzi privati. Nella capitale serba - dove ieri è stato aperto uno speciale Info Centre per i profughi dotato di rete wi-fi - gli immigrati bivaccano a centinaia in parchi e spiazzi della città, in prevalenza nella spianata davanti alla principale stazione di treni e autobus. La situazione igienico-sanitaria comincia a farsi precaria, e all'assistenza di volontari della Croce Rossa e dell'Unhcr si aggiunge la solidarietà di tanti privati cittadini, che offrono ai migranti cibo, acqua e altri generi di prima necessità.
Sempre secondo la la tv pubblica serba, nella notte una sessantina di autobus pieni di migranti sono giunti alla frontiera settentrionale con l'Ungheria, Paese Ue che rappresenta la destinazione di quasi tutti i profughi che battono la cosiddetta 'rotta balcanica'. L'obiettivo, dall'Ungheria, e' raggiungere altri paesi del nord Europa, a cominciare da Germania, Austria, Svezia. Ma entrare in Ungheria è sempre più difficile, per la presenza della barriera metallica eretta dal governo magiaro lungo i 175 km della frontiera con la Serbia, e il cui completamento e' previsto per fine agosto.
(ANSAmed).