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Serbia-Bosnia: Vucic a Sarajevo, rafforzare collaborazione

Primo vertice intergovernativo dalla fine della guerra

04 novembre, 17:27

(ANSA) - SARAJEVO, 4 NOV - Con una seduta congiunta oggi a Sarajevo dei governi serbo e bosniaco, la prima dopo la sanguinosa guerra 1992-95, Serbia e Bosnia-Erzegovina hanno voluto riaffermare la propria volontà di rafforzare la collaborazione tra i due paesi e contribuire così alla stabilità dei Balcani. Lo hanno annunciato oggi i due premier, il serbo Aleksandar Vucic e il bosniaco, Denis Zvizdic, che, tra l'altro, si sono detti convinti che non è possibile un conflitto armato nella regione a causa della crisi dei migranti se l'Europa chiude le porte, come ammonito dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. "La situazione politica nei Balcani non è rosea", ha detto Vucic sottolinenando che l'ammonimento è stato fatto nelle migliori intenzioni, ma che "faremo quanto necessario perché non accada". Commentando l'annunciato acquisto di armamenti moderni dalla Russia, Vucic ha dichiarato che si tratta di armi di difesa, ed ha spiegato, senza nominare espressamente la Croazia, che Belgrado non poteva far passare sotto silenzio l'annunciata possibilità di installazione di "rampe di lancio per missili balistici", ma che in Serbia "non c'è l'idea folle di attaccare chicchessia" e che "i bosniaci possono stare tranquilli".

A Sarajevo oggi sono stati firmati anche diversi accordi bilaterali di collaborazione, in particolare sulle ricerche dei dispersi in guerra, nelle telecomunicazioni, sul piano della tutela ambientale e della difesa. Zvizdic, ricordando la costante crescita degli scambi bilaterali, ha annunciato alcuni comuni progetti infrastrutturali, come la costruzione di una ferrovia Sarajevo - Belgrado. Vucic ha confermato da parte sua che l'11 novembre sarà a Srebrenica, a una conferenza su progetti infrastrutturali e di sviluppo. In tale occasione la Serbia offrirà aiuti alla cittadina bosniaca teatro del massacro, nell'estate del 1995, di oltre otto mila musulmani ad opera delle truppe serbe. A Srebrenica, al cimitero di Potocari, il premier serbo fu aggredito, lo scorso luglio, durante la cerimonia commemorativa per il ventesimo anniversario della strage. Per questo motivo per le strade di Sarajevo era visibile oggi unmassiccio dispositivo di forze di polizia e agenti della sicurezza. (ANSA)
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