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Serbia: tensione per tentata aggressione a sindaco Belgrado

In nuova protesta per distruzione stabili. No megaprogetto arabo

18 luglio, 13:16

(ANSAmed) - BELGRADO, 18 LUG - Tensione stamane a Belgrado dove il sindaco Sinisa Mali e' stato oggetto di un tentativo di aggressione e di pesanti insulti da parte di centinaia di persone che hanno inscenato una nuova manifestazione di protesta per l'incursione notturna con la quale a fine aprile decine di persone mascherate rasero al suolo con ruspe e pale meccaniche alcuni stabili su una sponda del fiume Sava. Da settimane nella capitale si susseguono manifestazioni di protesta contro il governo centrale e le autorita' cittadine, con la richiesta di dimissioni del sindaco, del ministro dell'interno e del capo della polizia. "Ladri, ladri", "Assassini, assassini", hanno scandito a lungo centinaia di manifestanti all'arrivo del sindaco al suo ufficio in Municipio nel centro di Belgrado.

Secondo alcuni media dai manifestanti sarebbe stato lanciato un oggetto non precisato contro il sindaco, cosa questa pero' smentita dagli organizzatori. Gli uomini della sicurezza hanno impedito ai piu' facinorosi di avvicinarsi e attaccare fisicamente il sindaco Mali, che si e' detto "scioccato" dalla violenza e estrema aggressivita' messe in mostra dai suoi contestatori. Dicendosi preoccupato per possibili minacce e conseguenze per i suoi familiari, il sindaco si e' mostrato disposto a incontrare e dialogare con gli organizzatori del movimento di protesta poiche', ha osservato, "la strada non e' il luogo del dialogo". "Rispetto chi la pensa diversamente, ma la violenza non e' ammissibile". Dura la reazione del ministro dell'interno Nebojsa Stefanovic, che ha annunciato provvedimenti punitivi contro gli autori delle violenze di oggi ai danni del sindaco e di diversi poliziotti. "Ci sono numerose immagini e foto, si vede tutto. La violenza e' inammissibile. Lo stato consente ogni titpo di protesta, ma non permettera' forme di violenza", ha detto il ministro in una conferenza stampa. Gli stabili demoliti nella notte del 24 aprile si trovavano nel quartiere di Savamala, in un'area destinata alla realizzazione di 'Belgrado sull'acqua', un grandioso progetto finanziato con capitali arabi e che prevede la costruzione di un futuristico centro residenziale sulle rive della Sava con grattacieli, centri commerciali e ampi spazi verdi. Numerose ong e organizzazioni ambientaliste contestano tale progetto faraonico accusando le autorita' di perseguire esclusivamente interessi economici e speculativi. (ANSAmed)
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