In favore hanno votato in 163 deputati a fronte di 62 contrari. Il nuovo esecutivo è composto da 19 ministri, tre dei quali senza portafoglio. I vicepremier sono quattro, il primo dei quali Ivica Dacic, leader del Partito socialista, confermato come ministro degli Esteri. Sono stati confermati anche Zorana Maihajlovic (Trasporti e Infrastrutture, vicepremier), Nebojsa Stefanovic (Interno, vicepremier), Rasim Ljajic (Telecomunicazioni, Commercio estero e Turismo, vicepremier), Dusan Vujovic (Finanze), Zoran Djordjevic (Difesa), Zlatibor Loncar (Sanità), Aleksandar Vulin (Lavoro e Affari sociali), Aleksandar Antic (Energia e Settore minerario), Vanja Udovicic (Sport e Gioventù).
I nuovi ministri sono Goran Knezevic (Economia), Branislav Nedimovic (Agricoltura), Nela Kuburovic (Giustizia), Ana Brnabic (Pubblica amministrazione ed Enti locali), Mladen Sarsevic (Pubblica istruzione), Vladan Vukosavljevic (Cultura e Informazione). Ministri senza portafoglio sono Jadranka Joksimovic (confermata all'Integrazione europea), Slavica Djukic-Dejanovic e Milan Krkobabic.
Il giuramento del nuovo governo è stato preceduto dalla presentazione da parte di Vucic del programma che, durata quasi sei ore. Fra i punti più importanti, oltre all'economia, alle riforme e alla lotta a corruzione e criminalità, anche la continuazione del percorso della Serbia verso l'Ue e il mantenimento delle buone relazioni con la Russia.
Vucic aveva ottenuto il reincarico dopo il successo del suo Partito del progresso serbo (Sns) nelle elezioni anticipate del 24 aprile. L'annuncio della squadra di governo è stata tuttavia rinviata più volte. (ANSAmed).