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Giornalismo:Ossigeno-SEEMO, monitorare minacce a giornalisti

Dichiarazione congiunta a Belgrado con richieste a governi

22 novembre, 15:27

(ANSAmed) - BELGRADO, 22 NOV - Le ong 'Ossigeno per l'informazione' di Roma e SEEMO di Vienna hanno messo a punto una dichiarazione congiunta con la quale chiedono ai governi di creare in ogni Paese agenzie pubbliche per monitorare le minacce ai giornalisti, attuando in tal modo le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa e le Risoluzioni ONU. La dichiarazione congiunta Ossigeno-SEEMO è stata pubblicata a Belgrado in occasione della decima Conferenza annuale della South East European Media Organisation.

"Anche lontano dalle zone di guerra e dalle aree di conflitto, in molti paesi ci sono numerosi e gravi attacchi a giornalisti e ad altri operatori dei media, compiuti allo scopo di impedire la raccolta e la circolazione di notizie di pubblico interesse e di ostacolare la manifestazione di opinioni legittime", si legge nella dichiarazione. "Come ha documentato l’UNESCO, la maggior parte di questi attacchi rimane impunita e questa impunità incoraggia altre violenze e ha un effetto raggelante sulla libertà di informazione. Anno dopo anno, le minacce, le ritorsioni, gli abusi sono diventati sempre più numerosi e si sono diffusi anche nei paesi europei più liberi, come dimostra il caso italiano, ampiamente documentato". Per Ossigeno e SEEMO tali atti di violenza e abusi, se non saranno contrastati, "faranno fare un passo indietro alla nostra civiltà, imporranno, come in parte già avviene, una nuova forme di censura". Le ONG “Ossigeno per l’Informazione” e “South East European Media Organisation” (SEEMO), insieme, invitano le autorità nazionali a "creare in ogni paese adeguati strumenti di monitoraggio concepiti come agenzie pubbliche indipendenti, autonome dal potere, in grado di operare in collegamento con le ONG, con il compito di osservare e documentare gli attacchi alla libertà di informazione". Nel documento si afferma che "finora nessun passo concreto e' stato fatto in questa direzione, nonostante le più alte organizzazioni internazionali abbiano chiesto ai Governi di farlo da tempo. E si ricorda a tale riguardo che la creazione di questi centri di osservazione e di pronto intervento "è stata sollecitata ultimamente il 13 aprile 2016 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, con un documento di Raccomandazioni indirizzato ai Governi dei 47 paesi membri". E analoghe sollecitazioni "sono state rivolte, da ultimo, il 19 settembre 2016, dal Consiglio dei diritti umani dell'ONU ai Governi nazionali con la Risoluzione A/HRC/27/L.7 sulla sicurezza dei giornalisti, approvata a Ginevra con il sostegno di oltre 90 Stati". "Non basta lanciare allarmi e sottoscrivere documenti di condanna degli attacchi ai giornalisti. Occorre agire per proteggere il diritto di informare e di ricevere informazioni", conclude la dichiarazione congiunta Ossigeno-SEEMO. (ANSAmed).

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