(ANSAmed) - BELGRADO, 24 MAR - Con cerimonie, raduni e
commemorazioni la Serbia ricorda oggi l'inizio 18 anni fa della
campagna di bombardamenti decisi dalla Nato contro l'allora
regime di Slobodan Milosevic, accusato di atrocita', repressioni
e pulizia etnica in Kosovo. I raid alleati, decisi senza
l'approvazione del consiglio di sicurezza dell'Onu, colpirono
per 78 giorni obiettivi militari e civili in Serbia e Kosovo
provocando enormi distruzioni e un numero di vittime che
oscilla, a seconda delle fonti, fra i 1.200 e i 2.500 morti e
oltre 12 mila feriti. Gran parte dei raid aerei presero il via
da basi alleate in Italia.
La cerimonia commemorativa centrale, con
la partecipazione del premier serbo Aleksandar Vucic, e' in
programma oggi in prossimita' di un ponte ferroviario a
Grdelicka klisura, nel sud della Serbia, dove il 12 aprile 1999
un treno fu colpito dalle bombe Nato nel momento in cui
transitava lungo quel ponte. I morti civili furono una
quindicina, fra i quali anche dei bambini. Con il premier Vucic
saranno presenti i parenti delle vittime. Altre cerimonie sono
in programma a Belgrado e in numerose altre localita' della
Serbia e del Kosovo, teatro di bombardamenti con vittime e
distruzioni. I raid della Nato, ordinati dall'allora segretario
generale dell'Alleanza Javier Solana, sotto il comando del
generale qmericano Wesley Clark, scattarono la sera del 24 marzo
1999 dopo il fallimento di tutti i negoziati diplomatici per
indurre Slobodan Milosevic a porre fine alle
repressioni della rivolta indipendentista albanese in Kosovo.
Per 11 settimane furono pesantemente colpiti in Serbia e Kosovo
obiettivi militari e civili, con tanti morti e immani
distruzioni. Furono distrutti o danneggiati 14 aeroporti, 19
ospedali, 18 asili per bambini, 69 scuole, 176 monumenti e
simboli di cultura, 44 ponti, oltre e circa 500 km di strade e
600 km di ferrovia. I bombardamenti cessarono il 9 giugno 1999 e
il giorno successivo furono firmati gli accordi di Kumanovo
(Macedonia), in base al quale le forze serbe si ritiravano dal
Kosovo. Con la risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza
dell'Onu fu deciso di porre il Kosovo sotto controllo
internazionale e di inviare sul suo territorio un contingente di
truppe Nato (Kfor). Tali truppe, che all'inizio erano oltre 40
mila, oggi si sono ridotte a poco piu' di 4 mila. Il 17 febbraio
2008 il Kosovo proclamo' l'indipendenza dalla Serbia, e
fino ad oggi e' stato riconosciuto da 114 Paesi, compresi Italia
e Usa. Non da Serbia, Russia, Cina e da cinque Paesi membri
della Ue - Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia.
(ANSAmed)