Posizione questa che si collega alla volonta' manifestata negli ultimi tempi da Vucic di aprire un ampio dialogo interno in Serbia sulla questione del Kosovo con l'obiettivo di arrivare a una normalizzazione complessiva e definitiva dei rapporti con Pristina. Ma restando tuttavia fermi sul no al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. La cosa piu' importante, ha detto il presidente citato dai media a Belgrado, e' che si vada avanti in colloqui per trovare una soluzione stabile e accettabile per tutti sui rapporti a lungo termine fra Belgrado e Pristina, e in generale fra serbi e albanesi, i due maggiori popoli nei Balcani occidentali. I negoziati, ha osservato, proseguiranno in vari modi e a vari livelli, con contatti telefonici a livello diplomatico, a New York e altre sedi. "Vediamo se riusciremo a ottenere qualcosa. Nessuno di noi e' troppo ottimista, ma ripeto quanto ho gia' detto a Belgrado e ad Hashim Thaci, come pure a Federica Mogherini, e cioe' che se abbiamo l'1% o il 2% di arrivare a un qualche accordp, allora vale la pena provarci, per i nostri figli e per il futuro". Confermando l'intesa raggiunta nel settore giudiziario, che verra' attuata il 17 ottobre prossimo con l'integrazione di giudici, pubblici ministeri e staff giudiziario nel sistema del Kosovo, Vucic ha al tempo stesso constatato la mancanza di passi avanti nella formazione della nuova Comunita' delle municipalita' serbe in Kosovo, prevista dagli accordi di Bruxelles del 2013 e fortemente sollecitata da Belgrado. Il presidente ha quindi ribadito la ferma condanna dell'arresto nei giorni scorsi in Kosovo del serbo Bogdan Mitrovic, accusato di crimini di guerra, un tema questo, ha detto, che ha sollevato anche nell'incontro di oggi con Thaci a Bruxelles. (ANSAmed)
Kosovo:Vucic,risolvere 'rapporti a lungo termine' due popoli
Presidente serbo, a Bruxelles colloqui 'schietti' con Thaci
Posizione questa che si collega alla volonta' manifestata negli ultimi tempi da Vucic di aprire un ampio dialogo interno in Serbia sulla questione del Kosovo con l'obiettivo di arrivare a una normalizzazione complessiva e definitiva dei rapporti con Pristina. Ma restando tuttavia fermi sul no al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. La cosa piu' importante, ha detto il presidente citato dai media a Belgrado, e' che si vada avanti in colloqui per trovare una soluzione stabile e accettabile per tutti sui rapporti a lungo termine fra Belgrado e Pristina, e in generale fra serbi e albanesi, i due maggiori popoli nei Balcani occidentali. I negoziati, ha osservato, proseguiranno in vari modi e a vari livelli, con contatti telefonici a livello diplomatico, a New York e altre sedi. "Vediamo se riusciremo a ottenere qualcosa. Nessuno di noi e' troppo ottimista, ma ripeto quanto ho gia' detto a Belgrado e ad Hashim Thaci, come pure a Federica Mogherini, e cioe' che se abbiamo l'1% o il 2% di arrivare a un qualche accordp, allora vale la pena provarci, per i nostri figli e per il futuro". Confermando l'intesa raggiunta nel settore giudiziario, che verra' attuata il 17 ottobre prossimo con l'integrazione di giudici, pubblici ministeri e staff giudiziario nel sistema del Kosovo, Vucic ha al tempo stesso constatato la mancanza di passi avanti nella formazione della nuova Comunita' delle municipalita' serbe in Kosovo, prevista dagli accordi di Bruxelles del 2013 e fortemente sollecitata da Belgrado. Il presidente ha quindi ribadito la ferma condanna dell'arresto nei giorni scorsi in Kosovo del serbo Bogdan Mitrovic, accusato di crimini di guerra, un tema questo, ha detto, che ha sollevato anche nell'incontro di oggi con Thaci a Bruxelles. (ANSAmed)