(ANSAmed) - BELGRADO, 17 OTT - La Russia accentua la
pressione sulla Serbia perche' venga garantito lo status
diplomatico al personale russo in servizio al 'Centro umanitario
russo-serbo' di Nis (sud della Serbia), una installazione
controversa che secondo gli Stati Uniti potrebbe trasformarsi in
una vera e propria base spionistica di Mosca nei Balcani. Cosa
questa che sia Mosca che Belgrado hanno gia' piu' volte
seccamente smentito, sostenendo che si tratta esclusivamente di
un Centro di assistenza per situazioni di emergenza. A ribadire
la richiesta russa e' stato oggi l'ambasciatore a Belgrado
Aleksandr Cepurin che, in un incontro con il presidente serbo
Aleksandar Vucic, ha chiesto di risolvere "il piu' presto
possibile" la questione relativa allo status del Centro di Nis,
a causa del "volume del lavoro svolto". Aperto nel 2011, il
Centro e' sempre stato ritenuto sospetto da Washington, anche
probabilmente per la sua posizione non lontana dalla Bulgaria,
Paese membro della Nato e alleato degli Usa. In realta' per gli
americani si tratterebbe di una postazione per attivita' di
spionaggio, e per questo i russi chiedono a Belgrado di
concedere uno status di protezione diplomatica al loro
personale. (ANSAmed)