(ANSAmed) - BELGRADO, 24 OTT - In Serbia volano i
conservatori del Partito del progresso serbo (Sns), guidato dal
presidente Aleksandar Vucic. Da un ultimo sondaggio condotto
dall'Istituto Ipsos e diffuso dai media e' emerso che se si
andasse al voto entro ottobre all'Sns andrebbe il 55% dei
consensi, con un distacco siderale rispetto alle altre forze
politiche. Al secondo posto infatti nelle intenzioni di voto
risultano appaiati ad appena l'8% il Partito socialista serbo
(Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic e il Movimento dei
liberi cittadini (Psg) dell'ex difensore civico Sasha Jankovic.
A superare lo sbarramento del 5% sarebbero inoltre il Partito radicale serbo (Srs) dell'ultranazionalista Vojislav Seselj dato al 6% e la formazione di estrema destra Dveri al 5%. In ulteriore calo il Partito democratico (Ds), un tempo forza di maggioranza con oltre il 30% ma attualmente al di sotto dello sbarramento per entrare in parlamento. Il sondaggio non ha preso in considerazione il nuovo Partito popolare dell'ex ministro degli esteri Vuk Jeremic, che ha tenuto l'Assemblea costitutiva domenica scorsa. Le opposizioni premono per tenere nuove elezioni politiche anticipate abbinate a quelle municipali a Belgrado previste in primavera. Il president Vucic, pur contrario in linea di principio, non le esclude. Ieri ha detto che "se le opposizioni le chiederanno in maniera insistente" allora e' possibile che si terranno. "Ma poi non piangano se dovessero perdere", ha detto. (ANSAmed)
A superare lo sbarramento del 5% sarebbero inoltre il Partito radicale serbo (Srs) dell'ultranazionalista Vojislav Seselj dato al 6% e la formazione di estrema destra Dveri al 5%. In ulteriore calo il Partito democratico (Ds), un tempo forza di maggioranza con oltre il 30% ma attualmente al di sotto dello sbarramento per entrare in parlamento. Il sondaggio non ha preso in considerazione il nuovo Partito popolare dell'ex ministro degli esteri Vuk Jeremic, che ha tenuto l'Assemblea costitutiva domenica scorsa. Le opposizioni premono per tenere nuove elezioni politiche anticipate abbinate a quelle municipali a Belgrado previste in primavera. Il president Vucic, pur contrario in linea di principio, non le esclude. Ieri ha detto che "se le opposizioni le chiederanno in maniera insistente" allora e' possibile che si terranno. "Ma poi non piangano se dovessero perdere", ha detto. (ANSAmed)
