Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Serbia e Montenegro nell'Ue nel 2025, Bruxelles è pronta

Mogherini, 'ma risolvano le dispute interne'. L'Italia appoggia

07 febbraio, 10:01

(di Valentina Brini)

BRUXELLES - L'Unione europea è pronta ad accogliere nuovi Paesi e il 2025 è una "prospettiva credibile" per l'ingresso di Serbia e Montenegro, ma a condizione che prima vengano risolte tutte le dispute interne. L'apertura è arrivata a Strasburgo con la presentazione della nuova strategia dell'Ue per l'allargamento ai sei Paesi dei Balcani occidentali e si pone come una sfida per il futuro dell'intera regione, ancora oggi bloccata nel limbo di violente tensioni interne. "Non si tratta di una scadenza né di un obiettivo, sarà un percorso non semplice, ma possibile", ha detto l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini.
A incoraggiare Belgrado e Podgorica, i 'frontrunner' in questa corsa verso l'Unione, è proprio il documento pubblicato da Bruxelles, che indica come "possibile" il loro ingresso nel 2025, a patto che si impegnino "nella realizzazione di riforme reali e nella soluzione definitiva alle dispute con i Paesi vicini". Le porte per Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia, Bosnia Erzegovina e Kosovo sono aperte, dunque, ma con cautela. In cima ai nodi da sciogliere, c'è infatti la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo, con i due governi impegnati in un difficile dialogo mediato dall'Ue. Perché, ha avvertito il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker rivolgendosi in particolare a Belgrado, nessuno potrà entrare nella famiglia europea "fino a quando non avrà risolto tutte le controversie interne". Il 2025, infatti, ha messo in chiaro, è "una data indicativa". Mogherini punta invece a un lieto fine tra Pristina e Belgrado nel 2019, ma "l'Ue - ha avvertito il commissario Ue per l'allargamento Johannes Hahn - non accetterà un nuovo Stato membro che non abbia risolto i propri conflitti bilaterali e ciò non è solo nell'interesse della Serbia, ma anche del Kosovo".
Crocevia delle influenze di Russia e Cina, la regione balcanica sta particolarmente a cuore anche all'Italia, tra i partner economici più influenti. "Pochi Paesi come l'Italia sanno che la prospettiva europea dei Balcani è nell'interesse dell'Ue" stessa, ha evidenziato Mogherini. Nella strategia, Bruxelles prevede, tra il 2018 e il 2020, sei misure concrete - proposte anche dall'Italia - per sostenere la regione in settori che vanno dallo stato di diritto all'energia, dalla sicurezza all'agenda digitale, dalla lotta alla criminalità organizzata alle infrastrutture. A questo corrisponderà un aumento graduale dei finanziamenti pre-adesione erogati dall'Ue fino al 2020. E nel 2018 arriveranno alla regione già 1,07 miliardi di euro.

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati