Parlando in una conferenza stampa congiunta al termine di un lungo colloquio con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, Hahn ha osservato come non sia casuale il fatto che sia venuto a Belgrado già all'indomani della pubblicazione della strategia dell'Unione per l'allargamento ai Balcani occidentali.
In essa si parla del 2025 come data possibile di una adesione di Serbia e Montenegro. "Ciò dimostra il nostro impegno per l'adesione all'Ue. Per la prima volta la Serbia ha ottenuto una data indicativa e in questo senso ha una reale prospettiva di aderire all'Unione e una occasione unica di sfruttarla, naturalmente con tutti gli strumenti e gli obiettivi strategici legati all'adesione. Tale chance è nelle mani della Serbia, che deve sfruttarla", ha detto Hahn.
Tuttavia, ha aggiunto il commissario austriaco, molto resta ancora da fare in primo luogo per ciò che concerne lo stato di diritto, la giustizia e gli altri diritti, e non solo sulla carta e nelle dichiarazioni d'intenti, ma in maniera concreta e fattuale.
Hahn ha quindi ribadito che la Ue non intende in alcun modo 'importare' al suo interno problemi e dispute bilaterali.
"La Serbia deve risolvere i suoi problemi e concludere un accordo legalmente vincolante sulla normalizzazione e stabilizzazione dei rapporti con il Kosovo, noi siamo pronti a fare tutto il possibile per aiutarvi. Ugualmente deve risolvere le altre questioni con i Paesi vicini, in primo luogo quelle relative ai confini".
Elogiando l'impegno del presidente Vucic, Hahn ha osservato che ciò non riguarda solo il futuro della Serbia ma anche la pace e la sicurezza nella regione. Domani, ha aggiunto, di tutto questo parlerà con I rappresentanti dell'opposizione, dei media, della società civile, mentre a fine febbraio tornerà a Belgrado insieme al presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker.
(ANSAmed).