(ANSAmed) - BELGRADO, 7 FEB - Il presidente serbo Aleksandar
Vucic si è detto oggi soddisfatto dei riconoscimenti venuti
dalla Ue per le riforme e il buon lavoro fatto finora in Serbia
nella prospettiva di una futura adesione alla Ue. Tuttavia,
parlando a Belgrado in una conferenza stampa congiunta con il
commissario Ue all'allargamento Johannes Hahn, Vucic ha
constatato che il Paese ha ora di fronte a sé una mole enorme di
lavoro, quello più importante e decisivo. "Siamo dinanzi
all'Himalaya", ha detto Vucic riferendosi alle difficili
decisioni che dovranno essere prese d'ora in avanti, decisioni
che - ha osservato - non si è avuto il coraggio di prendere
negli anni passati. Hahn è giunto in visita oggi a Belgrado
all'indomani della diffusione a Strasburgo del documento di
strategia dell'Unione sull'allargamento ai Balcani occidentali,
nel quale si cita il 2025 come data possibile e indicativa di
una adesione di Serbia e Montenegro. Fra i problemi più
scottanti da risolvere per la Serbia, Vucic ha indicato i
rapporti con Pristina e la situazione dei serbi che vivono in
Kosovo, oltre alle questioni relative ai confini con Croazia e
Bosnia-Erzegovina. Ringraziando Hahn, insieme a Federica
Mogherini, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk e Antonio Tajani per
l'interesse e l'impegno dimostrati nei confronti dei Balcani e
della loro prospettiva europea, Vucic ha detto che la Serbia
mira a entrare nella Ue attratta dai suoi valori, dalla
prospettiva di una migliore condizione economica per i
cittadini. L'Unione europea, ha osservato, è il progetto di pace
di maggior successo messo in atto dopo la Seconda Guerra
Mondiale. (ANSAmed)