Per quanto la situazione sia sotto controllo, il numero dei migranti che, dallo scorso novembre ad oggi arrivano in Slovenia, attraverso la Croazia, la Serbia, l'Albania e la Grecia, è in costante aumento. Lo ha dichiarato il rappresentante sloveno, Bostjan Sefic, osservando che la tendenza è negativa e che "dobbiamo subito affrontare la realizzazione di misure di protezione concrete".
I partecipanti hanno concordato che uno degli obiettivi principali è fermare le migrazioni illegali e garantire la sicurezza dei confini, ma senza usare la forza e minacciare la vita di coloro che si presentano sulle frontiere.
"Abbiamo inoltre concordato che ogni Paese deve creare una propria base delle registrazioni con i dati biometrici - ha riferito il ministro della sicurezza bosniaco Dragan Mektic - e tale base deve essere compatibile con quelle del resto della regione e al livello dell'Ue: allora potremo verificare se una persona abbia già fatto domanda di soggiorno in un determinato paese".
"Dobbiamo vedere - ha aggiunto Mektic - quanto noi dei Balcani occidentali possiamo diventare parte delle operazione di Frontex. Inoltre, dobbiamo tornare al rispetto degli accordi bilaterali di riammissione e rafforzare le nostre capacità".
(ANSAmed).