L'opposizione serba e' stata costantemente accusata di essere troppo divisa e frastagliata e non in grado pertanto di contrastare il dominio del 'partito del presidente'. Cosi', per serrare le fila e fare fronte unito, dieci partiti e movimenti di opposizione, di varia ispirazione e posizione politica - centro, destra e sinistra - si sono uniti nel blocco 'Alleanza per la Serbia' su iniziativa di Dragan Djilas, ex leader del Partito democratico (Ds) ed ex sindaco di Belgrado. Nel documento costitutivo si afferma che gli obiettivi principali sono 'creare le condizioni per elezioni libere e regolari, combattere la criminalita', impedire l'ingresso del Kosovo all'Onu, delineare una nuova politica economica, favorire l'occupazione giovanile e combattere la poverta'. Abbiamo avviato la creazione di una casa prospera. Ma non siamo ancora abbastanza. Tutti devono unirsi a noi. Aderite al nostro blocco per lavorare insieme e costruire un Paese come lo vogliamo noi", ha detto Djilas. Al tavolo della presidenza e' stata lasciata una sedia vuota a significare che c'e' spazio per altri che vogliano aderire al progetto per costruire una Serbia democratica. Fra le forze alleate nel nuovo blocco figurano il Partito democratico (Ds) - che tuttavia ha registrato il dissenso di una decina di esponenti - il Partito popolare dell'ex ministro degli esteri Vuk Jeremic, Sinistra Serba, il movimento 'Dveri' (estrema destra), il movimento nazionale Patria dei serbi del Kosovo, 'Uniti per la Serbia'. Tale variegato fronte di opposizione e' atteso ora al primo test elettorale, anche se in pochi pensano che potra' insidiare seriamente l'Sns del presidente Vucic che ieri, nelle amministrative di Majdanpek, centro minerario nell'est della Serbia, ha confermato il suo forte consenso popolare aggiudicandosi ben il 65,4$ dei voti, quasi il 20% in piu' ruspetto alle precedenti comunali del 2014. (ANSAmed)
Serbia: nasce blocco opposizione 'Alleanza per la Serbia'
Formazione variegata per contrastare dominio presidente Vucic
L'opposizione serba e' stata costantemente accusata di essere troppo divisa e frastagliata e non in grado pertanto di contrastare il dominio del 'partito del presidente'. Cosi', per serrare le fila e fare fronte unito, dieci partiti e movimenti di opposizione, di varia ispirazione e posizione politica - centro, destra e sinistra - si sono uniti nel blocco 'Alleanza per la Serbia' su iniziativa di Dragan Djilas, ex leader del Partito democratico (Ds) ed ex sindaco di Belgrado. Nel documento costitutivo si afferma che gli obiettivi principali sono 'creare le condizioni per elezioni libere e regolari, combattere la criminalita', impedire l'ingresso del Kosovo all'Onu, delineare una nuova politica economica, favorire l'occupazione giovanile e combattere la poverta'. Abbiamo avviato la creazione di una casa prospera. Ma non siamo ancora abbastanza. Tutti devono unirsi a noi. Aderite al nostro blocco per lavorare insieme e costruire un Paese come lo vogliamo noi", ha detto Djilas. Al tavolo della presidenza e' stata lasciata una sedia vuota a significare che c'e' spazio per altri che vogliano aderire al progetto per costruire una Serbia democratica. Fra le forze alleate nel nuovo blocco figurano il Partito democratico (Ds) - che tuttavia ha registrato il dissenso di una decina di esponenti - il Partito popolare dell'ex ministro degli esteri Vuk Jeremic, Sinistra Serba, il movimento 'Dveri' (estrema destra), il movimento nazionale Patria dei serbi del Kosovo, 'Uniti per la Serbia'. Tale variegato fronte di opposizione e' atteso ora al primo test elettorale, anche se in pochi pensano che potra' insidiare seriamente l'Sns del presidente Vucic che ieri, nelle amministrative di Majdanpek, centro minerario nell'est della Serbia, ha confermato il suo forte consenso popolare aggiudicandosi ben il 65,4$ dei voti, quasi il 20% in piu' ruspetto alle precedenti comunali del 2014. (ANSAmed)