I deputati hanno rapidamente approvato tre leggi distinte: una relativa al ministero della difesa, una sulla Forza di sicurezza del Kosovo e una terza sul servizio in seno a tale Forza di sicurezza, il cui mandato è stato cambiato da civile a militare, ma senza cambiamento di nome. Con il voto odierno, i 4 mila componenti della Forza di sicurezza diventano militari, membri di un esercito regolare. Si prevede comunque che l'intero processo di nascita e formazione dell'esercito non sarà breve e durerà dai quattro ai dieci anni. Tale decisione di Pristina è stata sostenuta apertamente da Usa, Gran Bretagna e Germania, mentre Nato e Ue hanno espresso sostanziale contrarietà, sostenendo che non è questo il momento opportuno e che il tutto andrebbe fatto con i necessari emendamenti costituzionali. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in particolare ha sottolineato le conseguenze negative che un simile passo potrà provocare sulle prospettive di integrazione euroatlantica del Kosovo. Fortemente contraria è la Serbia, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo. Per Belgrado - che teme per l'incolumità e la sicurezza della popolazione serba in Kosovo - si tratta di una palese violazione di tutte le leggi e del diritto internazionale, a cominciare dalla risoluzione 1244 dell'Onu in base alla quale l'unica Forza armata autorizzata a stazionare in Kosovo è la Kfor, la Forza Nato entrata nel Paese subito dopo la fine del conflitto armato con i serbi nel 1999. Attualmente la Kfor, guidata dal generale italiano Lorenzo d'Addario, è forte di circa 4 mila militari, con il contingente italiano che è uno dei più numerosi. (ANSAmed).
Kosovo: parlamento approva creazione esercito regolare
Assenti i deputati della minoranza serba
I deputati hanno rapidamente approvato tre leggi distinte: una relativa al ministero della difesa, una sulla Forza di sicurezza del Kosovo e una terza sul servizio in seno a tale Forza di sicurezza, il cui mandato è stato cambiato da civile a militare, ma senza cambiamento di nome. Con il voto odierno, i 4 mila componenti della Forza di sicurezza diventano militari, membri di un esercito regolare. Si prevede comunque che l'intero processo di nascita e formazione dell'esercito non sarà breve e durerà dai quattro ai dieci anni. Tale decisione di Pristina è stata sostenuta apertamente da Usa, Gran Bretagna e Germania, mentre Nato e Ue hanno espresso sostanziale contrarietà, sostenendo che non è questo il momento opportuno e che il tutto andrebbe fatto con i necessari emendamenti costituzionali. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in particolare ha sottolineato le conseguenze negative che un simile passo potrà provocare sulle prospettive di integrazione euroatlantica del Kosovo. Fortemente contraria è la Serbia, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo. Per Belgrado - che teme per l'incolumità e la sicurezza della popolazione serba in Kosovo - si tratta di una palese violazione di tutte le leggi e del diritto internazionale, a cominciare dalla risoluzione 1244 dell'Onu in base alla quale l'unica Forza armata autorizzata a stazionare in Kosovo è la Kfor, la Forza Nato entrata nel Paese subito dopo la fine del conflitto armato con i serbi nel 1999. Attualmente la Kfor, guidata dal generale italiano Lorenzo d'Addario, è forte di circa 4 mila militari, con il contingente italiano che è uno dei più numerosi. (ANSAmed).