In un'intervista apparsa oggi sul quotidiano belgradese Blic, Lo Cascio afferma che "né per noi europei né per i Paesi della regione ci sono alternative valide al processo di integrazione nella Ue". Si tratta, osserva l'Ambasciatore, di uno sforzo congiunto - "i Paesi candidati devono portare avanti i processi di riforma per adeguarsi agli standard comunitari, a noi spetta fare la nostra parte dando i dovuti riconoscimenti a chi ha ottenuto i risultati attesi".
In questa ottica, il no di Bruxelles a Skopje e Tirana è stato un "errore molto grave" al quale si deve rimediare in tempi rapidi. E' giusto infatti premiare quei due Paesi impegnati nel processo di riforme. E a questo riguardo l'Ambasciatore Lo Cascio ha sottolineato l'impegno del premier Giuseppe Conte affinchè a Bruxelles "si creino presto le condizioni giuste per una decisione positiva sull'apertura dei negoziati di adesione con Macedonia del Nord e Albania".
"Su impulso italiano, si parlerà di allargamento al Consiglio Affari Generali del 19 novembre", ha detto Lo Cascio, osservando come l'attenzione costante dell'Italia per la regione balcanica è dimostrata dal fatto che il presidente del consiglio Conte è stato "l'unico capo di governo Ue a essere stato a Belgrado e Tirana quest'anno", mentre di recente ha ricevuto a Roma prima il premier macedone Zoran Zaev e subito dopo quello albanese Edi Rama.
Nell'intervista, l'Ambasciatore Lo Cascio esprime apprezzamento per le riforme e per il lavoro fatto finora dalla Serbia sulla strada verso l'integrazione nella Ue. "Per noi è importante ribadire che la Serbia è e resta un Paese candidato che ha ben avviato il negoziato di adesione all'Ue. Per questo, a dicembre il ministro per gli affari europei Enzo Amendola sarà a Belgrado".
L'Italia, ha aggiunto, è favorevole all'apertura di nuovi capitoli negoziali per la Serbia. Molto è stato fatto, in particolare in economia, e molto resta ancora da fare, sopratutto per ciò che concerne lo stato di diritto - indipendenza della magistratura, libertà dei media, lotta alla corruzione.
Sulla questione del Kosovo, Lo Cascio auspica che possa riprendere in tempi rapidi il dialogo tra Belgrado e Pristina.
"Ci attendiamo che il nuovo governo a Pristina, una volta insediatosi, ponga subito in essere comportamenti coerenti con lo spirito del dialogo, abolendo i dazi" maggiorati del 100% imposti un anno fa sulle merci serbe.
L'Ambasciatore infine, in vista del voto della prossima primavera in Serbia, per il quale l'opposizione ha annunciato il boicottaggio, si augura che "l'intero processo elettorale sia in linea con gli standard internazionali", e che "maggioranza e opposizione raggiungano un'intesa grazie anche al dialogo avviato sotto gli auspici del Parlamento europeo". (ANSAmed).