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Italia-Serbia: Amendola a Belgrado, pieno sostegno su Ue

'Errore politico il no al negoziato con Skopje e Tirana'

16 dicembre, 15:36

(ANSAmed) - BELGRADO, 16 DIC - Il sostegno pieno e convinto dell'Italia al processo di integrazione della Serbia nell'Unione europea è stato sottolineato oggi a Belgrado dal ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola. Parlando ai giornalisti al termine di un colloquio con il ministro serbo per l'integrazione europea Jadranka Joksimovic, Amendola ha detto che la sua visita oggi e domani nella capitale serba vuole confermare il forte appoggio del nostro Paese al cammino europeo di Belgrado.

Ricordando come quest'anno si siano celebrati i 140 anni di relazioni diplomatiche fra Italia e Serbia e i 10 anni di partenariato strategico fra Roma e Belgrado sotto tutti gli aspetti - politico, economico, culturale - Amendola ha parlato di una amicizia fra i due Paesi che è "antica e forte e che si rafforza ulteriormente giorno per giorno". "La Serbia deve andare avanti sulla strada europea e diventare membro a pieno titolo della Ue" - ha osservato. Auspicando l'integrazione europea dell'intera regione dei Balcani occidentali, che a suo avviso ha una valenza storica e riguarda il futuro della Ue, il ministro ha quindi definito un "errore politico" la mancata apertura da parte della Ue del negoziato di adesione con Macedonia del Nord e Albania. L'Italia, ha detto, intende continuare a sostenere la causa di Skopje e Tirana a livello europeo, e lavora affinchè l'avvio del negoziato con i due Paesi "avvenga nel più breve tempo possibile". Riferendosi poi alle proposte in sede Ue per una nuova metodologia nel processo di avvicinamento dei Paesi candidati all'Unione, Amendola ha detto che l'8 gennaio prossimo la commissione presenterà una relazione sulla situazione negoziale con i Paesi dei Balcani occidentali.

L'Italia, ha osservato, è disposta a esaminare tutte le proposte sul tavolo, compresa quella avanzata dalla Francia, ma ritiene che eventuali modifiche del processo negoziale debbano riguardare i futuri candidati e non quelli che hanno già in corso la trattativa con Bruxelles, come la Serbia. "L'accordo sul negoziato con la Serbia è irreversibile e bisogna andare avanti", ha affermato Amendola. Il ministro Joksimovic da parte sua, ringraziando per il sostegno dell'Italia al processo di integrazione europea della Serbia, - l'Italia, ha detto, è un amico sincero - ha sottolineato la volontà del governo di Belgrado di proseguire sulla strada delle riforme, a cominciare da quelle cruciali relative allo stato di diritto. "Dalla Ue ci aspettiamo un atteggiamento costruttivo", ha osservato, auspicando che la Serbia potrà essere il primo nuovo Paese membro dell'Unione europea. Amendola ha in programma per oggi incontri anche con la premier serba Ana Brnabic e con il ministro degli esteri Ivica Dacic, mentre domattina sarà ricevuto dal presidente Aleksandar Vucic. (ANSAmed)
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