Parlando oggi ai giornalisti al termine di un colloquio con la presidente ad interim Vjosa Osmani, Lajcak ha osservato tuttavia che non spetta all'Unione europea accelerare il processo negoziale. Devono essere Belgrado e Pristina a stabilire quando il dialogo potrà riprendere, ha detto il rappresentante Ue. "Se le rispettive delegazioni si incontreranno mensilmente o settimanalmente, il processo sarà facilitato. Non ci aspettiamo che il tutto duri tre, cinque o dieci anni", ha affermato Lajcak, che auspica una conclusione del negoziato e il raggiungimento di un accordo tra Belgrado e Pristina entro la fine del mandato di Albin Kurti, vincitore delle elezioni del 14 febbraio e principale candidato alla guida del nuovo governo.
Con Kurti l'inviato europeo si è incontrato ieri subito dopo il suo arrivo in Kosovo. La Ue, ha aggiunto Lajcak, collabora strettamente con gli Usa nel favorire una soluzione della questione del Kosovo, e con la nuova amministrazione di Joe Biden tale collaborazione diventerà più stretta. Da parte sua Osmani - che nella sua qualità di capo del parlamento espleta le funzioni di presidente ad interim dopo l'arresto in novembre del presidente Hashim Thaci accusato di crimini di guerra - ha sottolineato che Pristina non consentirà che si parli di possibili cambiamenti dei confini e dell'integrità territoriale del Kosovo. Il dialogo con Belgrado, ha detto, va 'resettato' e indirizzato su una direttrice che porti al reciproco riconoscimento tra Serbia e Kosovo nei confini attuali. E' tempo inoltre, ha aggiunto Osmani, che la Serbia, chieda scusa per i crimini di guerra in Kosovo. Miroslav Lajcak ha incontrato oggi anche il premier kosovaro uscente Avdullah Hoti e i leader delle varie forze politiche. Al termine del colloquio con Hoti non vi sono state dichiarazioni, ma il premier uscente, su Facebook, ha puntualizzato che il dialogo si tiene sulla base di tre principi basilari - un accordo finale con il riconoscimento reciproco tra Belgrado e Pristina, nessun negoziato su sovranità e integrità territoriale del Kosovo e l'intoccabilità della costituzione kosovara.
Lajcak si fermerà a Pristina fino a domani, quando si sposterà a Belgrado per colloqui con la dirigenza serba. Ultima tappa del suo giro nella regione sarà successivamente il Montenegro. (ANSAmed).