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Vaccini: Serbia avverte stranieri, attenti a viaggi-truffa

Jovanovic, 'prenotate solo su portale eUprava, priorità a serbi'

12 aprile, 15:27

(ANSAmed) - BELGRADO, 12 APR - La prenotazione della vaccinazione in Serbia, sia per i cittadini serbi che per gli stranieri residenti o non residenti, si fa esclusivamente attraverso il portale governativo eUprava, ed è esclusa ogni possibilità di farlo per mezzo di agenzie turistiche nazionali o estere. Lo ha detto il responsabile di eUprava Mihailo Jovanovic, che ha messo in guardia da possibili truffe al riguardo. "Quanto è apparso in internet e sul alcune reti sociali è evidentemente una truffa, dalla quale tutti devono guardarsi, in particolare gli stranieri", ha detto Jovanovic citato dai media.

"Sin dall'inizio abbiamo consentito anche ai cittadini stranieri, residenti e non residenti in Serbia, di prenotarsi sul portale eUprava, ma ora siamo concentrati sulla vaccinazione dei nostri cittadini serbi", ha affermato Jovanovic, confermando la sospensione al momento delle somministrazioni di vaccino agli stranieri. "Quando avremo vaccinato i serbi, allora sarà il turno dei cittadini stranieri".

Secondo Jovanovic sono circa 53 mila gli stranieri non residenti che hanno fatto finora richiesta di vaccinazione anticovid in Serbia compilando il questionario online sul portale eUprava, che è in lingua serba e caratteri cirillici. Si tratta in larga maggioranza di cittadini di altri Paesi della ex Jugoslavia - Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro - ma a fare richiesta sono anche persone di altri Paesi europei, Italia compresa. Il numero degli italiani che si prenotano è andato via via aumentando - ha osservato Jovanovic, che ha al tempo stesso invitato gli stranieri a non presentarsi ai punti vaccinali in Serbia senza la prenotazione su eUprava.

Nell'ultimo fine settimana di marzo le autorità di Belgrado hanno attuato una campagna speciale riservata agli stranieri, e si era parlato di oltre 22 mila vaccinazioni somministrate in quei giorni, in larga prevalenza a bosniaci, macedoni, montenegrini, albanesi, kosovari riversatisi con ogni mezzo nella capitale serba. Ad essere convocati erano stati in tale occasione anche cittadini di altri Paesi, italiani compresi. A tutti era stato somministrato il vaccino AstraZeneca, di cui la Serbia disponeva di un quantitativo in rapida scadenza. Nel Paese balcanico si somministrano altri tre tipi di vaccino - il cinese Sinopharm, il russo Sputnik V e Pfizer-BioNTech. I più diffusi sono tuttavia di gran lunga il cinese e il russo.

Jovanovic ha detto che finora le dosi somministrate in Serbia, che ha sette milioni di abitanti, sono complessivamente oltre 2,9 milioni, delle quali quasi 1,2 milioni sono richiami.

Più di 950 mila persone possono considerarsi immunizzati, essendo trascorse tre settimane dopo l'assunzione della seconda dose. A Belgrado, Novi Sad e Nis - le tre maggiori città del Paese - sono in testa per la percentuale di vaccinazioni, con il 36%-37% di persone maggiorenni vaccinate. Da alcuni giorni a Belgrado sono state allestite postazioni dove si vaccinano persone senza alcun tipo di prenotazione, basta presentarsi con un documento di identità, previo comunque un consulto preliminare con un medico. Unico tra i Paesi dei Balcani occidentali (escluse Slovenia e Croazia che sono membri Ue) ad aver avviato con successo una campagna vaccinale di massa già in gennaio, la Serbia è ai primi posti in Europa per numero di vaccinazioni somministrate in rapporto alla popolazione. Grazie ad accordi con Cina e Russia, nel Paese saranno costruiti impianti per la produzione dei vaccini Sinopharm e Sputnik V.

(ANSAmed).

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