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Siria: Annan convoca riunione per evitare guerra civile

7 morti in assalto a sede tv; Onu denuncia conflitto armato

27 giugno, 20:31

L'inviato dell'Onu Kofi Annan L'inviato dell'Onu Kofi Annan

(di Alberto Zanconato) (ANSAmed) - BEIRUT - Un assalto compiuto da un commando armato alla televisione siriana via satellite al Ikhbariya che ha provocato sette morti ha aperto oggi un'altra giornata di sangue che ha visto bombardamenti e nuovi scontri tra forze governative e ribelli fino alle porte di Damasco. In questa situazione che si avvicina sempre piu' velocemente all'orlo dell'abisso, descritta dall'Onu come un "conflitto armato" in diverse aree del Paese, l'inviato delle Nazioni Unite Kofi Annan gioca quella che e' forse l'ultima carta nella ricerca di una soluzione politica, convocando per il 30 giugno a Ginevra una riunione di grandi potenze e Paesi arabi.

La lista degli orrori continua intanto ad allungarsi, con gli almeno 53 morti segnalati oggi dai Comitati locali di coordinamento dell'opposizione che si aggiungono agli oltre 15.800 uccisi dall'inizio delle violenze nel marzo del 2011, secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Ma con un aggravamento che si accentua giorno per giorno. Secondo la stessa organizzazione, infatti, i morti nell'ultimo mese sono stati 3.426, e di questi 916 solo nell'ultima settimana. La Commissione d'inchiesta sulla Siria istituita dall'Onu, il cui presidente, il brasiliano Paulo Pinheiro, ha potuto visitare per la prima volta il Paese la scorsa settimana, ha sottolineato che i combattimenti sono "sempre piu' militarizzati", con rifornimenti di armi che arrivano ad entrambe le parti.

Per quanto riguarda il massacro avvenuto a Hula il 25 maggio scorso, con la morte di decine di civili, tra cui molti bambini, la Commissione non ha saputo indicare con certezza i responsabili, ma ha detto di ritenere che "le forze leali al governo possano essere state responsabili di molte delle morti''. Ma gia' incalzano i racconti di nuove atrocita'. Come quella riferita da Amnesty International, secondo la quale tre studenti di Aleppo sono stati arrestati, uccisi e i loro corpi dati alle fiamme perche' prestavano la loro opera in un ospedale da campo per i feriti dell'opposizione. O come le 22 persone, di cui 12 civili, che secondo i Comitati locali di coordinamento sono morti negli ultimi tre giorni a Kafar Shams, nella provincia meridionale di Daraa, bombardata dalle forze governative durante combattimenti con militari di una vicina guarnigione che hanno disertato portando con se' le armi.

O come il massacro dei tre giornalisti e delle quattro guardie che secondo le autorita' sono stati uccisi nell'assalto alla televisione al Ihbariya, nella localita' di Khan al Shih, 35 chilometri a sud-ovest di Damasco. ''Riteniamo l'Unione Europea e le organizzazioni arabe e internazionali responsabili per questo massacro'', ha detto il ministro dell'Informazione siriano, Omran al Zoubi, lamentando le prese di posizione e le sanzioni della Ue contro il regime. Prima di andarsene, gli assalitori hanno devastato la redazione e hanno piazzato cariche esplosive che poi hanno fatto saltare.

All'incontro di sabato a Ginevra sono stati invitati i ministri degli Esteri dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna), di Turchia, Iraq, Kuwait e Qatar, i segretari generali delle Nazioni Unite e della Lega araba e l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, Catherine Ashton. L'Iran, sulla cui partecipazione aveva insistito la Russia, non è stato invitato, ma Annan ha fatto sapere che Teheran verra' informata sui risultati perche' deve "restare coinvolta" nella ricerca di una soluzione. Durante una visita in Libano, il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi ha detto che qualora "il piano Annan dovesse essere rivisitato dal Consiglio di Sicurezza e qualora si dovesse decidere per una missione di osservatori piu' cospicua, l'Italia ragionera' e prendera' le sue decisioni''. (ANSAmed).

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