Davutoglu ha avuto un colloquio ieri sera ad Ankara con il collega iraniano Ali Akbar Salehi, che ha chiesto l'aiuto della Turchia nella vicenda degli ostaggi. ''Non risparmieremo alcuno sforzo per ottenere che coloro che sono stati rapiti in Siria possano tornare alle loro famiglie'' ha affermato il ministro turco, citato dall'agenzia Anadolu.
Nei giorni scorsi i rapitori avevano sostenuto, in un video diffuso dalla tv Al Arabiya, che alcuni pellegrini appartengono al corpo delle Guardie rivoluzionarie. E proprio oggi Salehi ha ammesso che alcuni erano ex-pasdaran o appartenevano all'esercito iraniano, ma che si trovavano in Siria non con compiti militari ma effettivamente per motivi religiosi. Ankara e Teheran sono su fronti opposti nella crisi siriana.
La Turchia sunnita appoggia i ribelli sunniti, l'Iran sciita sostiene il presidente alawita Bashar al Assad. (ANSAmed).