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Siria: Raid Israele contro convoglio armi per Libano

Fonti, attacco al confine. Stato ebraico tace ma sale allerta

30 gennaio, 19:46

(di Alberto Zanconato).

(ANSAmed) - BEIRUT, 30 GEN - Israele avrebbe deciso di passare all'azione. Dopo diversi allarmi lanciati nei giorni scorsi circa il pericolo che armi chimiche o di altro genere potessero arrivare nelle mani delle milizie sciite libanesi dell'Hezbollah come conseguenza del conflitto siriano, caccia dello Stato ebraico avrebbero bombardato vicino al confine un convoglio che dalla Siria trasportava armamenti verso il Libano.

E' questo,almeno, quanto sostengono oggi diverse fonti diplomatiche e di apparati di sicurezza rimaste anonime, le cui dichiarazioni non hanno trovato riscontro da parte israeliana, siriana o libanese.

Finora l'unica notizia certa è che tra ieri pomeriggio e la notte scorsa diversi jet israeliani hanno violato lo spazio aereo libanese. Un'attività consueta, ma che questa volta sarebbe avvenuta su scala ben maggiore rispetto al solito.

Almeno 12 caccia, secondo fonti militari di Beirut, hanno solcato i cieli libanesi in tre ondate successive tra le 16.30 di ieri fino alle prime ore di oggi. Una circostanza confermata dalle forze Onu dell'Unifil in Libano, che però hanno escluso che raid siano avvenuti nella sua "area di operazioni". Cioé nel sud del Libano. Ciò confermerebbe una ricostruzione che i mass media israeliani hanno cercato di fare, sfuggendo parzialmente alle maglie della censura militare. Secondo i siti di Maariv e Haaretz, infatti, l'attacco sarebbe avvenuto più a nord, vicino alla strada tra Damasco e Beirut. Maariv ritiene probabile che gli aerei da combattimento israeliani abbiano sorvolato le alture del Golan e quindi abbiano puntato verso Nord, lungo la linea di demarcazione siro-libanese. Secondo Haaretz, invece, gli aerei israeliani avrebbero sorvolato il Mar Mediterraneo fino all'altezza di Beirut per poi puntare a est verso la Siria.

L'agenzia statale Nna di Beirut esclude comunque che l'attacco sia avvenuto in territorio libanese.

Quanto al carico colpito, le fonti escludono che si trattasse delle tanto temute armi chimiche, evocate anche domenica scorsa dal vice premier israeliano Silvan Shalom, che aveva parlato della possibilità di un intervento dello Stato ebraico se il loro controllo fosse sfuggito al regime del presidente siriano Bashar al Assad. "Fonti straniere", citate sempre dai mezzi d'informazione israeliani, parlano invece di una partita di missili anti-aerei di fabbricazione russa, probabilmente gli SA-7. Un'arma che, nelle mani dell'Hezbollah, potrebbe alterare in modo significativo gli equilibri di forza con Israele. Se durante la guerra dell'estate 2006 Hezbollah aveva lanciato più di 4.000 razzi sul nord di Israele, l'aviazione dello Stato ebraico non aveva incontrato ostacoli significativi nelle sue ripetute incursioni fino alla periferia di Beirut.

Un'efficace arma anti-aerea nelle mani delle milizie sciite potrebbe invece ridurre considerevolmente la potenza di fuoco israeliana. Diversi segnali che Israele potesse passare all'azione si erano avuti negli ultimi giorni. Domenica il primo ministro Benyamin Netanyahu ha messo in guardia dalle "importanti minacce" che incombono su Israele, citando l'Iran e la Siria.

Mentre le forze armate hanno detto di avere riposizionato due batterie di sistemi di intercettazione anti-razzo Iron Dome nel nord del Paese. E proprio in questa regione, ha detto stasera la radio militare, viene mantenuto un elevato stato di allerta, motivato dal timore che armamenti "sofisticati", e non necessariamente chimici, passino dalla Siria agli Hezbollah.(ANSAmed).

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