Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Siria: 20 caschi blu Onu rapiti dai ribelli sul Golan

A 3 km da Israele.Lega araba,si'armi a insorti.Gb invia blindati

06 marzo, 20:07

(di Alberto Zanconato) (ANSAmed) - BEIRUT, 6 MAR - I 'caschi blu' vengono coinvolti, per la prima volta, nel conflitto siriano. Una ventina di osservatori dell'Onu sono stati bloccati oggi sulle Alture del Golan - a non più di tre chilometri dalla parte occupata dalle forze israeliane - dai ribelli dell'Esercito libero siriano (Els), che accusano il presidente Bashar al Assad di essere un "collaborazionista di Israele e dell'America" e chiedono in cambio della liberazione che i soldati di Damasco si ritirino dalla zona.

Uno sviluppo drammatico proprio nella giornata in cui la Lega Araba ha sancito un'importante apertura verso la Coalizione nazionale siriana dell'opposizione, offrendole un seggio nell'organizzazione - a patto che nomini un comitato esecutivo - e affermando, in una bozza di risoluzione, che gli Stati arabi "sono liberi di offrire aiuto militare ai ribelli". Ciò che già fanno alcuni di loro, come Qatar e Arabia Saudita.

Anche la Gran Bretagna si appresta ad offrire ai ribelli veicoli blindati e altro materiale "non letale", tra cui giubbetti anti-proiettile, secondo quanto annunciato dal ministro degli Esteri, William Hague. La comunità internazionale, ha detto Hague, deve essere pronta ad "andare oltre" gli strumenti diplomatici "nel caso non si trovi una soluzione politica al conflitto".

I militari dell'Onu catturati, filippini, fanno parte di un contingente di un migliaio di uomini - tra i quali non ci sono italiani - della forza di disimpegno Undof, schierata sulle Alture del Golan dopo la guerra dell'ottobre 1973, l'ultima combattuta tra Israele e la Siria. L'Onu ha reso noto che i caschi blu sono stati bloccati da una trentina di ribelli mentre effettuavano "una missione di rifornimento" e che una delegazione delle Nazioni Unite è stata inviata sul posto "per valutare la situazione e cercare di trovare una soluzione".

In un video diffuso su Youtube, i ribelli affermano che rilasceranno gli ostaggi solo in cambio del ritiro delle truppe del regime di Assad dal vicino villaggio di Jamlah, investito negli ultimi giorni dai combattimenti. Nelle immagini si vedono i militari delle Nazioni Unite a bordo dei loro mezzi bianchi: almeno tre veicoli blindati e un'autocisterna di acqua. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu in serata ha condannato il rapimento dei peacekeeper, esigendone la liberazione senza condizioni.

L'emergenza umanitaria assume intanto proporzioni "gigantesche", secondo l'Alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres, che ha parlato di "un milione di persone scappate dal Paese e altri milioni in fuga all'interno della Siria". Ma se l'opposizione non riceverà armi "il numero dei rifugiati raddoppierà" e quello dei morti "rischia di essere il triplo", ha affermato il generale Selim Idriss, capo di stato maggiore dell'Els, parlando al Parlamento europeo. L'embargo sulle armi "pesa unicamente sulle vittime" del regime, che è "armato da Iran e Russia", ha aggiunto Idriss.

La carenza di armamenti lamentata da Idriss non ha impedito agli insorti di completare oggi l'occupazione del primo capoluogo di provincia, quello di Al Raqqah, nel nord, secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).

Mentre, riferiscono testimoni citati dai Comitati locali di coordinamento dell'opposizione, l'aviazione governativa avrebbe bombardato due quartieri della città nel tentativo di scacciarne i ribelli, provocando una ventina di morti. I Comitati aggiungono che per il terzo giorno consecutivo gli aerei e l'artiglieria del regime hanno bombardato alcuni quartieri di Homs, non risparmiando quel che resta degli antichi suq del centro storico. Non si hanno notizie precise del numero delle vittime, ma testimoni affermano che sono crollate tre palazzine nella zona di Khaldiye.(ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati