(ANSAmed) - ROMA, 14 MAR - Il premio nobel italiano per la
letteratura Dario Fo, il vescovo di Mazara del Vallo Monsignor
Domenico Mogavero, lo scrittore Paolo Rumiz e il cantautore
Francesco Guccini sono alcuni dei firmatari di un appello di
solidarietà con "numerosissimi siriani" che tre anni fa "sono
scesi in piazza nel 2011 domandando libertà, dignità e pari
opportunità e per questo massacrati dal regime". Promosso dallo
scrittore italo-siriano Shady Hamadi e sostenuto
dall'associazione giornalistica Articolo21, l'appello denuncia
il "silenzio assordante dell'Occidente", in particolare "nei
primi dodici mesi della rivoluzione siriana, quando le milizie
fondamentaliste non avevano ancora fatto irruzione, salvifiche
per il regime, dall'estero".
In occasione del terzo anniversario dello scoppio della rivolta anti-regime, repressa nel sangue e poi trasformatasi in guerra civile, i firmatari dell'appello - tra cui figurano tra gli altri l'islamologo Paolo Branca della Cattolica di Milano, Antoine Courban dell'università gesuita di Beirut e Fra Claudio Monge, teologo delle religioni a Istanbul - si dicono "consapevoli del fondamentalismo religioso che oggi è presente nel paese e che è rifiutato dagli stessi siriani liberi, in quanto a loro estraneo e nemico tanto quanto il regime". "Ma sappiamo - affermano - anche che le passate complicità e connivenze del regime siriano con il qaedismo iracheno hanno creato quel torbido intreccio di opposti estremismi indispensabili a salvare il regime, alimentando e foraggiando una rivoluzione controrivoluzionaria". In ultimo, l'appello invita a sostenere "la società civile libera e democratica della Siria" e chiede che il contestato presidente Bashar al Assad "venga processato per crimini di guerra e contro l'umanità".
(ANSAmed).
In occasione del terzo anniversario dello scoppio della rivolta anti-regime, repressa nel sangue e poi trasformatasi in guerra civile, i firmatari dell'appello - tra cui figurano tra gli altri l'islamologo Paolo Branca della Cattolica di Milano, Antoine Courban dell'università gesuita di Beirut e Fra Claudio Monge, teologo delle religioni a Istanbul - si dicono "consapevoli del fondamentalismo religioso che oggi è presente nel paese e che è rifiutato dagli stessi siriani liberi, in quanto a loro estraneo e nemico tanto quanto il regime". "Ma sappiamo - affermano - anche che le passate complicità e connivenze del regime siriano con il qaedismo iracheno hanno creato quel torbido intreccio di opposti estremismi indispensabili a salvare il regime, alimentando e foraggiando una rivoluzione controrivoluzionaria". In ultimo, l'appello invita a sostenere "la società civile libera e democratica della Siria" e chiede che il contestato presidente Bashar al Assad "venga processato per crimini di guerra e contro l'umanità".
(ANSAmed).