Lo riportano i principali quotidiani anatolici sottolineando che il fenomeno si nota in particolare nelle aree meridionali del Paese, che la scorsa settimana furono sconvolte da violenti scontri tra i curdi ultranazionalisti, gruppi di islamisti vicini all'Isis e forze dell'ordine, con un bilancio di decine di morti.
Il quotidiano Hurriyet dailynews, nella sua versione online, sottolinea che centinaia di uomini additati dalla folla che li accusava di essere simpatizzanti dei miliziani del Califfato hanno scelto di rinunciare a barba e baffi e si sono recati in massa dai barbieri di Diyarbakår.
Un clima di paura e di sospetto sembra dunque essersi diffuso come racconta İsmail Kazak, un barbiere della città: "in molti vengono da noi per farsi rasare a zero o ridisegnare il taglio, ma nessuno di loro è un jihadista". Una tendenza confermata anche da un altro coiffeur per uomini, Yakup Bahadår, secondo il quale il numero delle persone che richiede un taglio netto è di tre o quattro al giorno: "lavoro da 15 anni in questo settore e mai come adesso ho rasato tante barbe", confida l'uomo.
(ANSAmed)