(ANSAmed) - BRUXELLES, 16 GEN - Erano tornati dalla Siria da
una settimana e stavano preparando un grande attentato in
Belgio, i componenti della cellula di jihadisti neutralizzata
dalle forze speciali della polizia a Verviers (quasi ai confini
con la Germania) in una maxioperazione che ha portato alla morte
di due terroristi, all'arresto di un terzo e ad una decina di
controlli e perquisizioni, anche a Bruxelles, Villvord,
Zaventem, Moelenbeck e Anderlecht, dove in un edificio è stato
rinvenuto dell'esplosivo. Ci sarebbero anche alcuni ricercati in
fuga. E' quanto riporta il sito della Dernière Heure, secondo
cui gli jihadisti stavano preparando il rapimento e la
decapitazione di un importante personaggio. Intanto si è appreso
che questa mattina le scuole ebraiche di Bruxelles e Anversa
sono rimaste chiuse ed anche numerosi posti di polizia hanno
chiuso le porte al pubblico per timore di attacchi. Intanto
nell'intero Paese l'allerta resta a livello 3, ovvero "grave".
Nella notte sono state segnalate sparatorie anche nei paesi
di Angleur e Amercoeur, nella provincia di Liegi e non lontani
da Verviers dove, secondo il sito della Dernière Heure, sono
stati ritrovati anche kalashnikov, prodotti per fabbricare bombe
e divise da poliziotto. Tutte zone e comunità in cui è segnalata
forte la presenza dei cosiddetti "foreign fighters", i
combattenti Ue radicalizzati e addestrati, che tornando dalla
Siria e da altre aree di crisi, sono vere e proprie bombe ad
orologeria, pronte a scatenare l'inferno. Il numero di europei
confluiti tra le maglie della Jihad, secondo le ultime stime
fornite da Europol è tra i 3000 ed i 5000. Di questi circa 400
dal Belgio. Un numero alto, soprattutto se commisurato alle
dimensioni del Paese.
Dalla Procura federale non forniscono molti dettagli sul
blitz delle forze speciali, iniziato nel pomeriggio intorno alle
17,45 e conclusosi con la morte di due terroristi e l'arresto di
uno di questi. Secondo le ricostruzioni dei magistrati i primi
ad aprire il fuoco sarebbero stati i tre uomini. Non appena si
sono accorti della presenza degli agenti delle forze speciali
che stavano per fare irruzione, hanno cominciato a sparare con
armi da guerra. Armi semiautomatiche e kalashnikov. Intanto dai
tetti degli edifici attorno, i tiratori scelti seguivano la
situazione. La gente per strada è stata invitata ad allontanarsi
velocemente.
La procura federale sottolinea che le indagini erano iniziate
già da alcune settimane, e non smentisce né conferma legami
della cellula con gli attentati di Parigi, ed in particolare con
Amedy Coulibaly, che proprio in Belgio avrebbe acquistato le
armi per l'attentato nel supermercato kosher. Nella notte nuove
perquisizioni, in una grande operazione coordinata a livello di
sette Paesi europei e in Yemen.(ANSAmed).