Non e' chiaro quanti sarebbero gli uomini presi in ostaggio, ma secondo il racconto potrebbe trattarsi di diverse centinaia: l'Isis li starebbe utilizzando come 'merce di scambio', chiedendo per la loro liberazione la consegna di prigionieri nelle mani dei combattenti curdi impegnati nella lotta all'Isis, minacciando altrimenti di ucciderli. Nuri Kino, fondatore di Adfa, ha riferito a Newsweek di essere in contatto con diversi parenti degli ostaggi nelle mani dell'Isis. "Molti di loro hanno parenti in Svezia e Germania", ha detto Kino, riferendo di aver anche tentato di mettersi in contatto telefonicamente con gli abitanti del villaggio, ma all'apparecchio avrebbero risposto gli jihadisti. Resta difficile costruire nei dettagli la situazione sul posto: non e' chiaro quanti miliziani abbiano effettuato il raid, ma l'attacco e' stato descritto come "enorme" e in un clima di completo "panico".
Intanto anche l'agenzia di stampa siriana Sana ha riferito che i jihadisti hanno lanciato attacchi in diversi villaggi in Siria, incluso Tal Hermez, Tal Shamiram, Tal Riman, Tal Nasra, al-Agibash, Toma Yalda and al-Haooz, nell'est del Paese, uccidendo decine di persone. Gli attacchi sono stati compiuti a bordo di veicoli pesanti e i miliziani hanno bruciato una delle chiese più antiche della Siria, a Tal Hermez, secondo l'agenzia Sana, che cita fonti locali. L'obiettivo dell'Isis per l'agenzia è di fare terra bruciata, per tracciare una sorta di corridoio che arrivi fino al confine con la Turchia, allo scopo di facilitare il passaggio di armi e mercenari. Durante gli attacchi, stando ancora all'agenzia siriana, le forze della coalizione avrebbero sorvolato la zona presa di mira dai jihadisti, senza intervenire.(ANSAmed).