(di Valeria Robecco) (ANSAmed) - NEW YORK, 11 MAR - Le foto
sugli orrori nelle prigioni siriane sbarcano al Palazzo di Vetro
dell'Onu: sono scatti shock, che mostrano corpi scheletrici,
bruciati dall' acido o da sigarette spente sulla pelle, crani
fracassati, genitali brutalmente massacrati, teste deturpate a
cui sono stati strappati gli occhi. La mostra, dal titolo
'Caesar Photos: Inside Syrian Authorities Prisons', raccoglie
una ventina delle 55mila immagini realizzate tra il 2011 e il
2013 da un fotografo disertore dell'esercito siriano conosciuto
con il nome in codice di Caesar in tre carceri nell'area di
Damasco. Foto portate clandestinamente fuori dal Paese
mediorientale e talmente agghiaccianti che all'ingresso della
galleria e' stato posto il cartello 'Warning: le immagini che
seguono possono impressionare'. L'obiettivo della mostra,
secondo l'ambasciatore britannico Mark Lyall Grant, è quello di
aumentare la consapevolezza sugli abusi dei diritti umani
compiuti dalle truppe del presidente Bashar al-Assad. "Mentre il
conflitto in Siria entra nel suo quinto anno, ci auguriamo che
queste foto serviranno a ricordare l'imperativo di raggiungere
una soluzione politica della crisi con la massima urgenza, per
porre fine alle sofferenze della popolazione", ha detto Lyall
Grant. Alcuni investigatori internazionali di crimini di guerra
hanno descritto le immagini come "prove evidenti delle
sistematiche torture e uccisioni di massa" nelle carceri
siriane. Le foto sono state mostrate ai membri del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu lo scorso aprile, e il mese successivo Russia
e Cina hanno bloccato con il veto una bozza di risoluzione che
chiedeva di deferire la situazione in Siria alla Corte penale
internazionale per l'eventuale perseguimento dei crimini di
guerra e crimini contro l'umanità. (ANSA).
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