(ANSAmed) - NEW YORK, 27 MAR - Il presidente siriano Bashar al Assad e' aperto al dialogo con gli Stati Uniti, perche' "in principio, in Siria, possiamo dire che ogni dialogo e' una cosa positiva". Lo ha affermato lui stesso in un'intervista alla Cbs, in cui ha anche liquidato le accuse secondo cui il regime starebbe compiendo attacchi con il gas cloro come "propaganda".
"Siamo aperti ad ogni dialogo con chiunque, compresi gli Stati Uniti, riguardo a ogni cosa sulla base del reciproco rispetto", ha detto il presidente siriano in un'intervista con Charlie Rose per '60 Minutes' di Cbs. Ma non ci possono essere "pressioni sulla sovranita'" della Siria, ha affermato ancora, rispondendo a una domanda sulle affermazioni del segretario di Stato Usa John Kerry secondo cui per porre fine al conflitto siriano e' necessario dialogare con il regime di Damasco. Finora pero' non c'e' stato alcun contatto diretto, ha aggiunto. "Direi che ciò che abbiamo avuto finora in Siria e' solo una dichiarazione, niente di concreto, niente fatti, nessuna cosa nuova riguardo all'approccio politico degli Usa nei confronti della nostra situazione, del nostro problema, il nostro conflitto". Riguardo agli attacchi con gas cloro attribuiti alle forze governative di Damasco, Assad ha affermato che si tratta di "propaganda contro la Siria". "Il gas cloro non e' un gas militare", ha poi sostenuto. "Lo si puo' comprare ovunque", ha aggiunto, notando che "le armi tradizionali sono più importanti del cloro e se questo fosse davvero efficace i terroristi lo avrebbero usato su più ampia scala".
Intanto il consiglio Onu dei diritti umani ha condannato oggi a Ginevra le violazioni, i crimini e gli abusi commessi sia da parte del governo che da parte delle milizie ribelli nel conflitto siriano ed ha rinnovato per un ulteriore anno il mandato della Commissione internazionale di inchiesta sulla Siria, istituita nel 2011. In una risoluzione approvata con 29 voti a favore, sei contrari e 12 astenuti, i 47 Paesi membri del Consiglio condannano "con fermezza gli atti commessi dalle forze del regime e le milizie affiliate al governo, dai gruppi armati non statali e gruppi terroristici, in particolare il sedicente Stato islamico in Iraq e il Levante (Daech) e il Fronte Al-Nusra, quali i sequestri di persona, la presa in ostaggio, le torture, la detenzione in isolamento, le violenze sessuali, le uccisioni di civili e le esecuzioni sommarie". La risoluzione sottolinea che "tali atti potrebbero costituire crimini contro l'umanità".
Il testo condanna inoltre "l'utilizzo ripetuto di gas di cloro come arma chimica" e "considera tale uso una violazione della Convenzione sulle armi chimiche. (ANSAmed).