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Libano: Pistelli, profughi Siria emergenza senza precedenti

Vice ministro visita progetti italiani e incontra leader Beirut

30 aprile, 09:43

(ANSAmed) - BEIRUT, 30 APR - E' un'emergenza "senza precedenti" quella che il Libano si trova a fronteggiare con l'arrivo di oltre un milione di rifugiati siriani. Fatte le debite proporzioni con la popolazione locale, sarebbe "come se in Italia arrivassero quasi 20 milioni di profughi nell'arco di tre anni". Lo ha sottolineato il vice ministro degli Esteri e della Cooperazione, Lapo Pistelli, chiudendo ieri una missione di due giorni in Libano durante i quali ha visitato comunita' di rifugiati in cui ong italiane sono attive con interventi finanziati dalla Cooperazione e ha avuto colloqui con le massime autorita' del Paese. Pistelli si è recato nel campo profughi di Marj el Kokh, nel sud-est del Libano, ed ha visitato una struttura di accoglienza in un ex centro commerciale a Deddeh, nel nord del Paese. Poi si e' recato nella vicina citta' di Tripoli dove sono in corso lavori per il miglioramento del tessuto urbano per l'impiego di siriani e libanesi delle classi piu' povere. Si tratta, insieme ad un analogo progetto visitato nella foresta di Ibl el Saqi, di due delle nove iniziative finanziate dalla Cooperazione con un totale di 3,2 milioni di euro per creare lavoro e contribuire, ha sottolineato Pistelli, a salvaguardare "un fragile equilibrio tra i rifugiati siriani e la parte piu' fragile della popolazione libanese" che puo' sentirsi in competizione con i profughi per le opportunita' di lavoro.

Il vice ministro ha anche sottolineato l'esigenza di garantire l'istruzione ai profughi in eta' scolare, per impedire che "una generazione di siriani vada perduta". Un rischio concreto, poiche' attualmente in Libano solo 100.000 bambini e ragazzi possono frequentare le scuole, su un totale di 450.000. Durante la sua visita Pistelli ha incontrato il Primo ministro Tammam Salam, il presidente del Parlamento Nabih Berri, il ministro degli Esteri Gebran Bassil il Gran Mufti della Repubblica, Sheikh Abdel Latif Derian, e il leader druso Walid Jumblatt. All'ordine del giorno, la crisi siriana, il vuoto istituzionale in cui si trova il Libano, da quasi un anno ormai senza presidente, e in generale le ripercussioni che potrebbero avere i possibili "nuovi corsi" nelle due grandi potenze della regione: l'Iran sciita e l'Arabia Saudita sunnita, dove proprio ieri il re Salman ha nominato il principe Mohammad bin Nayef, suo nipote, principe ereditario e Mohammad bin Salman, suo figlio, vice erede, dando giovane linfa politica alla classe dirigente del regno. "Noi - ha affermato Pistelli - in questa regione siamo un Paese che non ha una doppia agenda, e anche con l'Iran abbiamo un buon dialogo. Lavoriamo quindi perche' questo doppio cambiamento (a Teheran e a Riad) abbia solo effetti positivi".(ANSAmed).

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